15/08/2006
Sheva: "Non sono un ruffiano"
Sheva: “Non sono un ruffiano”
L’ucraino: “Non volevo offendere i tifosi del Milan”. Ambrosini: “Lui si prende le sue responsabilità”. Ancelotti ironico: “Si è già affezionato”
Sabato scorso l’esultanza di Andryi Shevchenko al gol del momentaneo 1-1 durante il Community Shield tra Chelsea e Liverpool ha suscitato molti malumori tra i tifosi del Milan.
L’attaccante ucraino ha chiarito il suo gesto in una affollata conferenza stampa organizzata dalla Reebok a Londra. “Non volevo certo offendere i tifosi del Milan, un club che mi ha dato molto per 7 anni. La verità è che quando segno un gol non capisco più niente: non pensavo di provocare una simile reazione tra i tifosi rossoneri. L’unica maglia che mi sentirei davvero di baciare è quella dell’Ucraina, la mia nazionale. Per il resto non sono il tipo che ama arruffianarsi i tifosi con strane esultanze: anche al Chelsea conquisterò i fans con quello che farò in campo e con atteggiamenti precostituiti”.
Sheva è poi tornato sulla sconfitta per 2-1 contro il Liverpool nella prima partita ufficiale: “Sono molto contento per aver segnato il mio primo gol per i blues. Purtroppo non è bastato per far vincere il Chelsea, ma credo che ci toglieremo delle belle soddisfazioni durante l’anno”.
Che il gesto dell’attaccante ucraino abbia provocato una fitta al cuore dei sostenitori milanisti, lo conferma anche Massimo Ambrosini, tornato in azzurro con la gestione Donadoni. “I tifosi milanisti saranno delusi da quel bacio – ha detto il centrocampista – ma Sheva è grandicello e si assume la responsabilità di quel che fa. Comunque dobbiamo entrare nell’ottica che non è più un giocatore del Milan”.
Pronta e pungente anche la replica dell’allenatore del Milan Carlo Ancelotti, che si è affidato una sola frase ironica: “Si è affezionato in fretta al suo nuovo club”.