03/08/2005
Salvo il faro di Virginia Woolf
Salvo il faro di Virginia Woolf
di ARTURO COCCHI
(Tratto dal quotidiano la Repubblica)
La copertina di “Gita al faro”
LONDRA – Rimarrà acceso il faro che ha ispirato uno dei capolavori di Virginia Woolf. Le autorità inglesi avevano programmato di spegnere la sua luce entro il 2010. Ma ora la Trinity House, l’agenzia che gestisce la rete segnaletica per la navigazione sulle coste dell’Inghilterra e del Galles, è tornata sui propri passi.
La notizia dell’imminente dismissione della struttura, apparsa sull'”avviso ai naviganti” che l’autorità dirama a ogni inizio di anno, aveva suscitato l’ostilità e la resistenza congiunte di due categorie ben distinte. Da una parte c’erano, prevedibilmente, marinai e pescatori, tutt’altro che convinti che la tecnologia e il computer siano in grado di sostituire i tradizionali segnali luminosi e sonori. Dall’altra gli intellettuali e i fan della scrittrice inglese, alle prese con la scomparsa di una vera e propria icona letteraria, su cui è basato Gita al Faro (To the lighthouse), romanzo-capolavoro del 1927.
Il faro in questione è Godrevy, situato su un isolotto davanti al villaggio di St. Ives, in Cornovaglia, anche se nella finzione le vacanze dell’artista e i relativi riferimenti traslano su una delle Ebridi. I genitori della scrittrice possedevano una casa a St. Ives: da là Virginia, nell’adolescenza, vedeva arrivare il fascio luminoso, che si propagava per circa 22 chilometri (12 miglia nautiche), attraverso la baia. Nel romanzo tutto però si trasferisce sull’isola di Skye, teatro delle vacanze della famiglia Ramsay e di una giovane, aspirante artista, che compie frequenti quanto infruttuosi tentativi di approdo al faro.
Alla fine, comunque, più delle rimostranze degli uomini di cultura (anche italiani), alla sopravvivenza del faro, attivo da 146 anni, ha giovato l’insistenza degli uomini di mare, capaci di convincere la Trinity House che le 108 mila sterline annue (156 mila euro) necessarie al funzionamento dell’impianto sono tuttora un esborso giustificato.
La baia di St. Ives, d’altra parte, è l’unico angolo della costa settentrionale della Cornovaglia capace di offrire un riparo sicuro alle imbarcazioni che vengono sorprese dai ricorrenti cicloni che arrivano da Sud-ovest. Questo deve aver convinto la Trinity House, che comunque metterà a riposo dieci dei suoi 71 fari, mentre per altri due il destino è in bilico. La luce di Godrevy, comunque, brillerà meno: il fascio verrà ridotto di due miglia, da 12 a 10.
(3 agosto 2005)