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BALENA DEL TAMIGI IN MUSEO STORIA NATURALE?

BALENA DEL tamigi IN MUSEO STORIA NATURALE
Londra, 23 gen. (Adnkronos/Dpa) – Potrebbe finire in un museo la balena ‘Willy’ che ha richiamato l’attenzione di tutti i principali media dopo che e’ stata vista risalire il tamigi. I resti del cetaceo, lungo 6 metri, morto sabato nonostante i soccorritori avessero tentato il possibile per riportalo in mare, potrebbero essere ora esposti nel Museo di storia naturale della capitale britannica.

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Il Chelsea cerca casa

Stanford BridgeIl Chelsea cerca casa

Il Chelsea di Abramovich afferma ufficialmente di voler solamente ristrutturare il suo attuale impianto portando il numero dei posti a più di 50.000. Le indiscrezioni trapelate parlano invece di un Chelsea che sembra cercare una nuova casa e pare interessato all’acquisto dell’ Earls Court Exhibition Centre (14 ettari ed un nuovo stadio da 65.000 posti, costo 600 milioni di Euro).

La costruzione di un impianto nuovo e più capiente è certamente un’esigenza da soddisfare, considerando anche che la ristrutturazione dell’attuale stadio, lo Stamford Bridge, costerebbe moltissimo e non garantirebbe il risultato sperato. 

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Londra: si regalano staminali ai nuovi nati

StaminaliLondra: si regalano staminali ai nuovi nati

(Tratto dal quotidiano Corriere della Sera)

Staminali in regalo al neonato E’ la nuova moda in Inghilterra. Con 2 mila euro si regala al piccolo la conservazione del proprio cordone ombelicale per 25 anni STRUMENTIVERSIONE STAMPABILEI PIU’ LETTIINVIA QUESTO ARTICOLO LONDRA – Portafotografie? Medagliette? Magari scarpine di maglia fatte in casa? Tutto «out». Il vero regalo «in» per i neonati inglese è un prezioso set di cellule staminali. Ci si potrebbe immainare anche una scritta del tipo: «Rompere la provetta di caso di necessità» , visto che lo scopo sarebbe quello di fornire il piccolo di uan riserva di cellule per le proprie necessità di salute future. A gestire il business sono le banche private per la conservazione del sangue prelevato dal cordone ombelicale, che stanno spuntando in tutta la Gran Bretagna. E gli affari, al ritmo di 200 kit al mese, vanno assai bene.Il sangue del cordone ombelicale e della placenta contiene cellule staminali simili a quelle contenute nel midollo osseo, dalle quali hanno origine i globuli rossi, i globuli bianchi e le piastrine. Pertanto tali cellule potrebbero avere servire per la cura di eventuali, gravi, malattie del sangue, in particolare leucemie, talassemie e linfomi. In futuro poi si ritiene che potranno essere utilizzate per ricostruire tessuti od organi malati, insomma veri e propri pezzi di ricambio per il corpo umano. LA PROCEDURE – La procedura di prelievo è semplice: subito dopo la nascita il cordone ombelicale viene pinzato e reciso e con un ago viene prelevato dalla vena ombelicale il sangue rimasto nel cordone e nella placenta che contiene cellule staminali sufficienti per un trapianto in bambini e adulti fino a un peso di circa 50 chili. Il sangue arriva in una sacca sterile alla banca prescelta dove le cellule staminali vengono separate dal plasma, sottoposte ad un trattamento di congelamento e conservate per 25 anni. Le cellule staminali del cordone ombelicale possono essere impiegate, in caso di compatibilità, anche per trapianti a terzi, particolarmente a membri della stessa famiglia. IN ITALIA – In Italia il procedimento non è possibile. O meglio, non è possibile gestire il cordone ombelicale in forma privata. E’ però possibile, e vale sicuramente la pena farlo, donare «il cordone ombelicale» ad apposite banche pubbliche. In questo modo le cellule vengono classificate a seconda delle loro caratteristiche antigeniche e rimangono a disposizione di chiunque ne abbia bisogno in caso di necessità, qualora sia dimostrata la compatibilità, come avviene per i trapianti di midollo osseo. La prima Banca di sangue del cordone ombelicale italiana – Cordon Blood Bank – è stata fondata a Milano nel 1993. Nel 1995 è stato creato il Grace (Gruppo per la raccolta e Amplificazione delle Cellule Ematopoietiche), una rete internazionale che permette di trovare il donatore grazie a un archivio informatico collegato con i registri di donatori di midollo o di sangue placentare di tutto il mondo. Attualmente sono attive in Italia ben 14 «banche del cordone». Nella sola banca di Milano, che ha sede presso l’Ospedale Maggiore, sono conservate oltre 5mila unità di sangue placentare. Di queste oltre 200 sono state già usate per curare pazienti affetti da varie forme di leucemia. Per avere informazioni su come donare le cellule del cordone ombelicale ci si può rivolgere all’Associazione donatrici di cordone ombelicale (Adisco). 22 gennaio 2006 http://credit-n.ru/offers-zaim/vashi-dengi-zaim.html http://credit-n.ru/offers-credit-card/ren-drive-365-credit-card.html

TUMORE GLIOMA: IL TELEFONINO NON LO DETERMINA

TUMORE GLIOMA: IL TELEFONINO NON LO DETERMINA

LONDRA (Reuters) – Usare un telefono cellulare non accresce il rischio di sviluppare il tipo più comune di tumore al cervello, secondo uno studio diffuso oggi.

Dopo un’indagine di quattro anni, gli scienziati dell’Institute of Cancer Research di Londra e di tre università britanniche non hanno trovato collegamenti tra l’uso regolare e prolungato di telefonini e il glioma.

“Alla fine non abbiamo riscontrato un rischio accresciuto di glioma associato all’uso regolare del cellulare né legami con il tempo trascorso dall’inizio dell’utilizzo, con gli anni di utilizzo, le ore complessive di utilizzo o il numero di chiamate”, ha detto in un articolo nel British Medical Journal la professoressa Patricia McKinney dell’Università di Leeds.

Ha aggiunto che i risultati concordano con quelli della maggior parte degli studi realizzati negli Stati Uniti e in Europa.

Il coautore dell’articolo Anthony Swerdlow, dell’Institute of Cancer Research, ha detto che la ricerca è più estesa delle altre finora pubblicate e che rientra in un rapporto di collaborazione che coinvolge 13 Paesi.

Negli ultimi vent’anni, l’uso dei cellulari si è diffuso con grande rapidità nel mondo e spesso si è parlato di un collegamento tra l’impiego degli apparecchi e l’insorgere di problemi di salute che vanno dal mal di testa al tumore al cervello, ma non ci sono prove di un collegamento tra le due cose.

Ogni anni vengono diagnosticati oltre 4.000 nuovi casi di tumore al cervello in Gran Bretagna e circa 20.000 negli Stati Uniti.

 

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Morta Balena nel Tamigi

Balena Morta a LondraMorta Balena nel tamigi

(Tratto dal quotidiano la Repubblica)
LONDRA – Alla fine non ce l’ha fatta. Niente hanno potuto i soccorsi, l’affetto della gente, la mobilitazione generale. La balena Willy – giunta nel cuore di Londra, malata ed esausta – è morta questa sera, intorno alle 19 ora locale (le 20 qui in Italia)

Il grande animale ha smesso di vivere dopo un attacco di convulsioni. Ma che la situazione fosse disperata, era chiaro già da ore: caricato su una chiatta che doveva portarlo all’estuario del fiume, il cetaceo ha mostrato sempre maggiori segni di debolezza. Appariva infatti disorientato, con soli pochi, deboli movimenti della coda, di tanto in tanto. Il tutto come conseguenza di una profonda ferita alla testa,scoperta già da ieri dai soccorritori dopo il suo incredibile arrivo nel cuore di Londra.

Solo questa mattina c’era stato un minimo di ottimismo in più, sulle sua condizioni. Per questo la balena era stata caricata su una chiatta diretta all’estuario: era stato bloccato poco prima di mezzogiorno, quando si era arenato in una secca vicino al ponte di Battersea, nel tratto del tamigi che attraversa il quartiere di Chelsea.

I soccorritori lo avevano avvolto con reti e teli gonfiabili e, con l’aiuto di un braccio meccanico, caricato a bordo. Fino all’estuario, nel Kent: da qui, gli esperti che la assistono avrebbero dovuto caricarla su una nave, che l’avrebbe portata in mare aperto. Ma poi, a metà pomeriggio, la richiesta della nave era stata annullata: segno che per l’animale non c’era più nulla – o quasi – da fare. E così, in serata, è morta mentre era ancora sulla chiatta.

“Sono triste ma non sorpreso – ha commentato il sindaco di Londra Ken Livingstone, a Milano per la candidatura di Dario Fo alle primarie cittadine – non eravamo ottimisti: sapevamo, ma speravamo di poterla portare in mare aperto”. “E’ molto doloroso – ha aggiunto con un sospiro -. Sarebbe bello che nella tua città le balene potessero entrare e uscire liberamente”.

(21 gennaio 2006) http://credit-n.ru/offers-zaim/online-zaym-na-kartu-payps.html http://credit-n.ru/kredity-online-blog-single.html

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