Articoli su Londra

Alloggio a Londra Informazioni Corsi di inglese Lavoro Hotel e Ostelli in tutto il mondo Viamundis 

Cosa vedere a Londra (150 luoghi) Impara l'inglese: archivio di oltre 200 mila testi di canzoni 


Londra "calamita" per il biotech

Londra «calamita» per il biotech 

 di Luigi Cucchi –  
 
http://ilgiornale.it

Le maggiori industrie mondiali attive nei settori biotech e farmaceutico optano per il Regno Unito. La capacità di attrazione di Londra per aziende ad alto valore aggiunto dovrebbe far riflettere in Italia. La californiana Gilead Sciences, la terza società al mondo per capitalizzazione di Borsa nelle biotecnologie, ha deciso di spostare la propria sede centrale europea da Parigi a Londra, e precisamente a Stockley Park, presso l’aeroporto di Heathrow. Leader nello sviluppo e nella commercializzazione di farmaci per patologie ad altissimo rischio come Hiv ed epatite,  Gilead è in rapida ascesa, sull’onda del successo delle sue terapie antiretrovirali. La sua scelta è ricaduta su Londra dopo un’attenta valutazione delle altre alternative. «C’è disponibilità di personale qualificato e servizi commerciali di supporto», ha dichiarato Kevin Young, vicepresidente esecutivo per le attività commerciali. «La vicinanza ai nostri investitori londinesi è un altro vantaggio. Più in generale, siamo rimasti colpiti dall’importanza che il governo britannico assegna alle industrie farmaceutiche e biotech e alla sua disponibilità nei loro confronti».  Anche Amgen, altra società californiana prima al mondo nel biotech, raddoppierà i suoi investimenti oltremanica con 110 milioni di sterline a Uxbridge. La decisione conferma che Amgen considera il Regno Unito un fondamentale polo scientifico per le sue attività mondiali. Un’altra azienda statunitense, Oxigene, che produce farmaci per oncologia e oftalmologia, ha aperto una sede nell’Oxford Science Park, in cui operano una cinquantina di società innovative. Genzyme (Usa) ha inaugurato un nuovo centro di sviluppo nel proprio stabilimento di Haverhill, Cambridge, comprendente una nuova unità per progetti di ricerca di drug discovery, il primo del suo genere aperto da Genzyme al di fuori degli Stati Uniti. Anche in Asia, e precisamente in Giappone, c’è interesse per i servizi offerti dal Regno Unito all’industria farmaceutica. Lo dimostra la scelta di Eisai di costruire nel 2008 un centro di ricerca e produzione, costo 75 milioni di sterline. L’azienda giapponese, una delle 20 maggiori società mondiali nel settore della ricerca sulle scienze umane,  localizzerà la propria sede centrale dell’area europea nell’Hertfordshire, nel sud dell’Inghilterra, presso l’Hatfield Business Park. Eisai ha dal 1990 un centro ricerche presso lo University College London, che ha già identificato un nuovo composto, in via di sperimentazione clinica, per varie patologie neurodegenerative quali morbo di Parkinson, epilessia e sclerosi multipla. Quello di Hatfield è il primo stabilimento di produzione mai aperto da industrie farmaceutiche giapponesi nel Regno Unito.  L’esempio di Eisai è stato seguito anche da Astellas, la seconda industria farmaceutica giapponese, che creerà la sua base europea a Staines, vicino a Heathrow.
Gli investimenti diretti esteri nel Regno Unito sono in crescita, secondo le cifre relative al 2005 pubblicate dall’Unctad, la Conferenza delle Nazioni Unite per il commercio e lo sviluppo. Nel 2005 hanno superato i 124 miliardi di sterline, con un incremento del 182% rispetto all’anno precedente. Tale cifra, la massima registrata lo scorso anno da qualsiasi altro Stato nel mondo,
 
non era mai stata sinora raggiunta da un Paese europeo. Inoltre, per il 16° anno consecutivo Londra si è classificata al primo posto in Europa quale città preferita per la localizzazione di un’attività economica, come risulta dallo studio European City Monitor condotto nel luglio 2005 dalla società indipendente Cushman & Wakefield Healey & Baker, aumentando il proprio vantaggio nei confronti di Parigi, la seconda classificata. Secondo William Pedder dell’Inward Investment Group di UK Trade & Investment,  le cifre Unctad sono un’ulteriore prova che il Regno Unito è una delle migliori location mondiali per le aziende in crescita, e questo grazie al suo mercato aperto, alla stabilità economica e a un mercato del lavoro flessibile.
Uk Trade & Investment è l’agenzia governativa che fornisce assistenza sia alle imprese britanniche che desiderano affermarsi sui mercati esteri, sia alle aziende estere che intendono investire nel Regno Unito. Offre un’ampia gamma di servizi e può contare su una rete di consulenti in tutto il mondo. http://credit-n.ru/oformit-kredit-online.html http://credit-n.ru/informacija.html

Chelsea via, obiettivo rivincita

Chelsea via, obiettivo rivincita

di Stefano Cantalupi

http://gazzetta.it

Si è radunato oggi a Stamford Bridge il club di Abramovich che vuole riscattarsi in Champions League. Occhi puntati sui nuovi arrivi Shevchenko e Ballack

LONDRA (Inghilterra)- Il calcio-mercato secondo José Mourinho: “Ogni estate c’è qualche giocatore che voglio cedere. Ogni estate ci sono parecchi giocatori che voglio disperatamente trattenere. Ogni estate ci sono alcuni giocatori che vorrei confermare, ma non ho il coraggio di farlo perché non posso promettere loro che disputeranno il 75% delle partite stagionali”.

Semplice, chiaro, mai scontato: per fortuna c’è lui, l’antipatico tecnico del Chelsea, il miglior antidoto contro la noia. Nel giorno del raduno dei campioni d’Inghilterra in carica, quella frase di Mourinho fa capire che i nuovi Blues non hanno ancora un volto definitivo. La conferma l’ha data il “chief executive” Peter Kenyon, che ritiene non conclusa la campagna di rafforzamento della rosa.
Si spende a cuor leggero, tanto paga Roman Abramovich… Un paio di “colpetti”, per la verità, il magnate russo li aveva già sponsorizzati: 45 milioni di euro al Milan per Shevchenko, 17 milioni al Manchester Utd e 6 al Lyn Oslo per la giovane stella nigeriana Mikel, altri 4 milioni circa al Feyenoord per Salomon Kalou, acquistato a prezzo di saldo perché distante un solo anno dalla scadenza del contratto.

Ballack è arrivato a parametro zero dal Bayern (come il portiere portoghese Hilario dal Nacional), ma c’è sempre quella piccola formalità degli ingaggi: il tedesco ha firmato un quadriennale da 7 milioni di euro a stagione, mentre Shevchenko per lo stesso periodo ne incasserà addirittura 10. Non che Lampard, Drogba e gli altri guadagnino poco, peraltro. Insomma, i consueti regali ai tifosi londinesi non sono mancati, soprattutto se si considera che l’unica cessione significativa, finora, è stata quella di Gudjohnsen, destinazione Barcellona.
Proprio il Barça, forse, ha dato l’impulso all’ennesima serie di spese folli del Chelsea: nella passata stagione, Ronaldinho e compagni inflissero una severa lezione ai Blues, ridimensionandone nel doppio confronto di Champions League il valore internazionale. Un boccone amaro per Mourinho, che di certo non l’ha digerito. Il dominio nella passata Premier League (91 punti e 29 vittorie su 38 partite, tanto per dare un’idea) non basta: la nuova corazzata, per dirla con le parole di Mourinho, “parteciperà a cinque competizioni e proverà a vincerle tutte, anche se contro il Chelsea tutti si impegnano il doppio”. Il vero obiettivo è la Champions League, perché un tris in Premiership non avrebbe lo stesso fascino.
Nella fallimentare sfida al Barça di pochi mesi fa, i Blues vennero penalizzati dall’espulsione di Del Horno nella gara d’andata: i blaugrana, che inseguivano 0-1, rimontarono imponendosi 2-1 a Stamford Bridge e ipotecando il passaggio del turno. Proprio Del Horno dovrebbe essere venduto a breve (lo vuole il Valencia, che ha appena fatto cassa cedendo Corradi al Manchester City) e naturalmente si scatenano le voci sul sostituto. Visto che la fiducia in Bridge (di ritorno dal prestito al Fulham) non sembra essere altissima, torna di moda il nome di Ashley Cole dell’Arsenal.

Ma finora non ci sono conferme, come non ce ne sono riguardo a un presunto assalto a Roberto Carlos del Real Madrid. A proposito dei madridisti, Mourinho ha inserito Robben tra “quelli che vuole disperatamente trattenere”: l’ala olandese dovrebbe restare a Londra e non è neppure certo il passaggio di Duff al Tottenham. Visto che il regolamento non permette di scendere in campo in venti, però, è lecito supporre che qualcuno partirà. Per ora chi parte ufficialmente è il nuovo Chelsea. E fermarlo sarà dura per tutti.

  http://credit-n.ru/offers-zaim/glavfinance-online-zaymi.html http://credit-n.ru/offers-zaim/otlnal-microzaimi.html

Boom delle rapine nella metro di Londra per gli Ipod e cellulari

BOOM DELLE RAPINE NELLA METRO DI LONDRA PER GLI IPOD E CELLULARI

(ANSA)

LONDRA – La metropolitana di Londra è sempre più terreno di caccia per ladri e malviventi, che sembrano trovare irresistibile la tentazione rappresentata da gadget elettronici come Ipod e cellulare di ultima generazione, che vengono rapinati in misura pari ai portafogli.

Lo afferma la polizia, secondo i cui dati le rapine – sempre più spesso con coltello – sulla metropolitana sono cresciute quasi del 42% in un anno, contro una crescita di questi reati per le strade della capitale del 16%, un aumento già ragguardevole, per lo stesso periodo marzo 2005-marzo 2006. E sempre nella metropolitana di Londra, gli atti di vandalismo sono saliti del 34% e i comportamenti antisociali (aggressioni, comportamenti offensivi o violenti) del 29. Le frodi, soprattutto l’uso di carte di credito clonate per comprare biglietti o abbonamenti, sono salite quasi del 45%.
La criminalità, come avviene per le strade, sembra essere in particolare crescita nella zona occidentale di Londra, in particolare attorno a Wembley Park. Le linee più bersagliate sono la Bakerloo, la Jubilee e la Metropolitan, e ora la polizia dei trasporti sta collaborando con Scotland Yard per cercare di arginare questa ondata. A febbraio, ricorda l”Evening Standard’, ci fu il caso di una gang di otto persone che mise a segno nei due mesi precedenti circa 30 attacchi nella metropolitana, portandosi via soldi, cellulari e riproduttori di musica digitale. Sulla Bakerloo fu accoltellato a morte a gennaio Tom Rhys Price, un avvocato che stava tornando a casa. “Non sono ovviamente soddisfatto. E ovviamente, ci preoccupa. Stiamo cercando il modo di migliorare le cose”, ha detto Mike Brown, dirigente operativo della London Undeground, l’ente che supervisiona il funzionamento della metro.

Osservando le statistiche, si vede che i reati commessi su treni e nelle stazioni sono cresciuti complessivamente del 2,6%: ma le rapine sono balzate su del 41,7%, e i danni alla proprietà del 34%. Calano i furti con destrezza, invece (-9,2%). Scendono anche i reati sessuali (-2,8%), mentre è boom per le frodi: +44,9%.

In parallelo, le rapine per le strade di Londra sono aumentate nel breve periodo dall’aprile al giugno 2006 del 6,2%. La polizia sottolinea che di solito i colpi vengono messi a segno da gang di giovani che indossano felpe col cappuccio (chiamati ‘hoodies’, da ‘hood’, cappuccio) che di solito si appostano in stazioni dove la sera non c’é sorveglianza. La più bersagliata è quella di Lambeth, dove in un anno ci sono state ben 2.998 rapine.

“Il richiamo per questi giovani criminali sono cellulari e Ipod, ma nelle ultime settimane ci sono indicazioni che stiamo ottenendo una riduzione dei reati. Ma se abbassiamo la guardia é destinato a risalire”, ha detto il dirigente di Scotland Yard Simon Foy, presentando i dati. http://credit-n.ru/microzaymi-blog-single.html http://credit-n.ru/zaymyi.html

Vivere nel Londonistan con la shar'ia

Vivere nel Londonistan con la shar’ia

di Daniel Pipes

http://opinione.it
In seguito agli attentati di Londra del luglio 2005, nel giro di pochi mesi furono condotti nel Regno Unito almeno otto sondaggi d’opinione tra i musulmani. Se aggiunte ai due sondaggi del 2004, complessivamente queste indagini demoscopiche forniscono un quadro generale monocromatico delle opinioni nutrite da circa 2 milioni di musulmani che vivono nel “Londonistan”. L’ostile mentalità rilevata dai sondaggi è particolarmente allarmante se si pensa a quanto asserito di recente da Sir Ian Blair, capo della polizia metropolitana di Londra, vale a dire che la minaccia del terrorismo “è molto sinistra” dal momento che “mentre parliamo ci sono persone in Gran Bretagna che stanno pianificando nuove atrocità”. Gli attacchi del 7 luglio. All’incirca uno su venti musulmani britannici approva apertamente gli attentati dinamitardi di un anno fa. Differenti sondaggi rilevano che tra il 2 e il 6 per cento degli intervistati approva gli attacchi, il 4% rifiuta di condannarli, il 5% ritiene che il Corano li giustifichi e il 6% sostiene che gli attentatori suicidi abbiano agito conformemente ai dettami dell’Islam.

Pur senza dichiararsi a favore degli attacchi, percentuali più alte di intervistati trovano una giustificazione ad essi: il 13% sostiene che gli attentatori del 7 luglio dovrebbero essere considerati come dei “martiri”; il 16% biasima gli attacchi, ma reputa che la causa fosse giusta, mentre il 20% nutre simpatia per “ i sentimenti e le motivazioni” dei perpetratori. Un buon 56% riesce a comprendere “i motivi che indussero alcune persone a comportarsi in tal guisa”. Aiutare la polizia? Un preoccupante numero di musulmani non aiuterebbe le forze di polizia se solo sospettasse che membri della comunità stessero pianificando un attacco terroristico, e le percentuali variano dal 5 al 14%, fino ad arrivare al 18 per cento. La violenza è ammissibile? Prima del 7 luglio, l’11% riteneva ammissibile che “gruppi religiosi e politici ricorressero alla violenza per fini politici”, ma dopo gli attacchi questa percentuale scese al 4%, registrando un insolito miglioramento. Due sondaggi rilevano che il 7% dei musulmani approva gli attacchi suicidi perpetrati ai danni di civili nel Regno Unito. (Tra i 18 e i 24 anni, la percentuale di coloro i quali sarebbero disposti a perpetrare attacchi del genere sale al 12%.) Alla domanda “Che ne diresti di attacchi suicidi contro le forze armate in Gran Bretagna”, risponde affermativamente il 16% e il 21% degli intervistati ( tra i 18 e i 24 anni la percentuale si attesta al 28%). I sondaggi hanno rivelato che l’1% degli intervistati ovvero circa 16.000 individui si dichiarano disposti ad abbracciare la violenza, nel tentativo di porre fine alla “decadente e immorale” società occidentale.

Musulmano o britannico. Le stime evidenziano che una maggioranza di musulmani avverte l’esistenza di un conflitto di identità britannica o musulmana. Due sondaggi rilevano entrambi che solo un’esigua percentuale di intervistati si considerano innanzitutto britannici (il 7 e il 12 per cento), ma le due indagini demoscopiche si discostano di gran lunga in merito alle percentuali di coloro che connotano la loro identità in base alla fede religiosa che professano (l’81 e il 46 per cento). Implementare la legge islamica. I musulmani concordano ampiamente sul fatto che la Shari’a (la legge islamica) dovrebbe regnare in Gran Bretagna. Il 40 per cento approva l’applicazione della Shari’a nelle aree a predominanza musulmana e il 61% desidera che i tribunali arbitrino in osservanza della legge islamica nelle cause civili tra musulmani. Almeno il 58% desidera che coloro i quali stigmatizzano ovvero recano offesa all’Islam siano perseguibili penalmente. Il 55% sostiene che alle scuole dovrebbe essere proibito di vietare alle allieve l’uso dell’hijab (il foulard che copre il capo), mentre l’88% insiste a dire che le scuole e i luoghi di lavoro dovrebbero adattare i loro orari a quelli delle preghiere giornaliere islamiche.

Integrazione in Gran Bretagna. Quasi in una immagine speculare, il 65% sostiene che i musulmani devono faticare molto per riuscire a integrarsi nella tradizionale cultura britannica e il 36% asserisce che i moderni valori britannici costituiscono una minaccia allo stile di vita islamico. Il 27% non sa se nutrire fedeltà nei confronti della comunità musulmana o verso la Gran Bretagna. Tra coloro i quali nutrono disprezzo verso la civiltà occidentale e pensano che i musulmani “dovrebbero tentare di porre fine ad essa” il 32% è disposto ad utilizzare dei mezzi non-violenti e il 7% preferirebbe utilizzare la violenza. Atteggiamenti nei confronti degli ebrei. I sondaggi confermano che l’antisemitismo assai diffuso nel mondo musulmano solleva altresì il suo pericoloso capo nel Regno Unito. Metà dei musulmani intervistati reputa che gli ebrei che vivono in Gran Bretagna esercitino una forte influenza sulla politica estera inglese e che siano alleati dei massoni nel controllo dei media e della politica del paese. Il 37% circa degli intervistati considera gli ebrei del Regno Unito come dei “legittimi bersagli della lotta per la giustizia in corso in Medio Oriente”e il 16% giustifica gli attentati suicidi in Israele. (Tra i 18 e i 24 anni, questa percentuale sale al 21%.). In breve, oltre la metà dei musulmani britannici è a favore della legge islamica e il 5% approva l’uso della violenza per raggiungere questo fine. Questi risultati dimostrano che i potenziali terroristi britannici vivono in una comunità altamente educativa.

  http://credit-n.ru/offers-zaim/ekapusta-besplatniy-zaim.html http://credit-n.ru/offers-zaim/greenmoney-online-zaymi-za-20-minut.html

Premio britannico per l'architettura in alluminio

Premio britannico per l’architettura in alluminio 

http://aluplanet.com
 
 
Un centro benessere di Belfast ha usato sistemi di alluminio strutturale a vetri marchio Technal forniti da Hydro Building Systems e ha vinto un importante premio architettonico.
Durante la “Settimana dell’Architettura” di Londra, al centro comunitario di servizi sanitari e sociali di Belfast da 15 milioni di sterline, detto The Arches, è stato conferito il Royal Institute of British Architects (RIBA) Award. Il progetto utilizza gli innovativi sistemi Technal, ivi incluse 100 finestre di combinazione cromatica, telaio e ampiezza diversi.
Commentando il progetto The Arches, i giudici hanno detto che gli edifici del centro benessere sono stati ridefiniti da un gruppo di abili designer.
“L’edificio ha un tema progettuale vivace focalizzato sulle finestre colorate e sulle pareti di rivestimento”, dice Bob Welsh, direttore generale di Hydro Building Systems, fornitore del marchio Technal.
“Questi sistemi soddisfano le necessità degli architetti sia da un punto di vista estetico sia per quel che riguarda le dimensioni facendo in modo che ogni stanza sia perfettamente illuminata. Inoltre l’alluminio offre vantaggi dovuti ai bassi costi di manutenzione”, sottolinea Welsh.
Hydro Building Systems è uno dei principali progettisti, produttori e distributori europei di sistemi in alluminio a vetri ad alta resa.
Il suo marchio Technal – www.technal.co.uk – di sistemi a vetri comprende una gamma integrata completa di pareti di rivestimento, porte, finestre e pavimenti
  http://credit-n.ru/kreditnye-karty-blog-single.html http://credit-n.ru/kredity-online-blog-single.html

« Pagina precedentePagina successiva »