12/08/2000
Vialli ha nostalgia dell'Italia
Vialli ha nostalgia dell’Italia
GIUSEPPE CALABRESE (La Repubblica)
LONDRA – La testa pelata di Gianluca Vialli è un bagliore in mezzo al prato verde dell’Imperial College. E’ il giorno della presentazione di Panucci, ma il capo è sotto accusa. Mercato eccessivo, troppi soldi spesi e, soprattutto, troppi stranieri. Il capo è in mezzo al campo, i giornalisti lo aspettano. Lo bombardano di domande e accuse. I muscoli della faccia di Vialli restano impassibili. Ascolta. Risponde: “Abbiamo speso ventiquattro milioni di sterline e ne abbiamo ricavati quindici dalle cessioni. Lo sbilancio è solo di nove milioni”. Che in Italia sarebbero poco meno di trenta miliardi. Sciocchezze, eppure qui sono pronti a montarci sopra un caso. E tra l’altro il mercato non è ancora chiuso, se la Lazio molla Zenden, il Chelsea è pronto a fare un’offerta. “Altra mentalità – spiega Vialli – Io sono molto contento della squadra che abbiamo fatto, il nostro obiettivo è vincere il campionato”. E poi chissà, magari tornare in Italia. Il contratto di Vialli scade a giugno e l’avventura in Premiership potrebbe anche essere finita. “Quando sono venuto a Londra dissi che mi serviva un periodo di apprendistato prima di allenare in Italia perchè il nostro campionato è il più difficile di tutti – continua Vialli – E ora mi chiedo se sono pronto. Forse sì, credo di essere pronto. Anche se è presto per pensarci, però l’Italia è una possibilità. Fra due o tre mesi deciderò”. Già, perchè prima c’è il campionato.
Domani affronta in Supercoppa inglese il Manchester a Wembley, poi sabato l’esordio con il West Ham. Intanto pensa all’Italia: “Roma e Lazio sono un gradino sopra le altre, però mi sembra che il campionato si sia livellato. Sarà una bella lotta”. Si è preso anche Panucci, neppure questo è piaciuto agli inglesi. “Avevamo la possibilità di prendere in prestito un giocatore che ha grande esperienza internazionale e ha vinto tutto. Non ce lo siamo lasciati scappare. Tutto il resto sono solo chiacchiere”. Anche Panucci ha l’Italia dentro. L’Italia lo ha fatto emigrare per la seconda volta e lui non vede l’ora di tornare. “Non è vero che per me nel calcio italiano non c’era più posto. Si è parlato del Milan e se aspettavo ancora magari andavo alla Roma. Le possibilità c’erano ma ho fatto una scelta di vita. Sono venuto qui per recuperare un po’ di tranquillità”. E quel posto in nazionale che Lippi gli ha fatto perdere. “Lasciamo stare Lippi, di lui non voglio parlare. Mi ha fatto perdere gli Europei, ma ora basta. La vita è fatta così. Certo se non giochi mai, è difficile andare in nazionale. Non so che idee abbia Trapattoni ma farò di tutto per farmi notare. Voglio andare ai Mondiali, mi piacerebbe. Spero che il Chelsea mi dia una mano”. Domani non gioca, la condizione è quella che è e poi manca ancora il transfer, che arriverà la prossima settimana. Per l’esordio in campionato, però, ci sarà. Quando Vialli lo ha chiamato, un mese fa, Panucci aveva già dato la sua parola a Capello. A Capello, non alla Roma, ci tiene a precisarlo. “Sì, avevo parlato con Capello e gli avevo dato la mia parola. Ma la trattativa è andata troppo avanti così ho richiamato Vialli e in due giorni ci siamo messi d’accordo. Credo che sarà un’esperienza importante. E fra un anno decido, se non mi sono trovato bene torno in Italia”.
Panucci insomma resta al Chelsea fino a giugno, poi si vedrà. La società inglese può riscattarlo per quindici miliardi. “Il calcio inglese mi piace, ho parlato con Vialli e mi ha detto come vanno le cose qui. Il mio ruolo? Terzino destro, ho sempre fatto quello”. A marzo diventerà papà, la sua fidanzata Isabell è incinta. “Il prossimo anno mi porterà un figlio e spero anche lo scudetto”. Tutti lo cercano qui su questo immenso prato verde dove Vialli costruisce i sogni del Chelsea. Lontano, dall’altra parte del campo, Zola palleggia da solo davanti a una porta vuota. Voleva tornare in Italia, magari a Napoli, invece è rimasto. E’ dovuto rimanere. “Aveva dei problemi familiari, ma ora è tutto risolto” spiega Vialli. Ma non è così. Si capisce dallo sguardo di Zola e da quella sua voglia di parlare. Ma non può. “Scusami ma non posso proprio dire niente. Il Napoli? No, soprattutto di quello non posso parlare. Scusami, però credimi non è colpa mia”. Eh già, mica tutti i sogni si avverano subito. Ci vuole pazienza. Vialli potrebbe tornare in Italia a giugno, Panucci forse vincerà il suo scudetto e magari anche Zola l’anno prossimo potrà giocare di nuovo in Italia. Chissà.
(12 agosto 2000)