Articoli su Londra

Alloggio a Londra Informazioni Corsi di inglese Lavoro Hotel e Ostelli in tutto il mondo Viamundis 

Cosa vedere a Londra (150 luoghi) Impara l'inglese: archivio di oltre 200 mila testi di canzoni 


Lo scandalo adesso arriva ai Windsor

Regina ElisabettaRivelazioni choc sui rapporti tra un membro della famiglia reale e un dipendente del Palazzo

Londra, lo scandalo adesso arriva ai Windsor 

(Gentilmente tratto dal quotidiano La Repubblica)

di PAOLO FILO DELLA TORRE LONDRA

C’è un nuovo colpo di scena nella crisi che avvolge Buckingham Palace. Nello scandalo sui valletti omosex non sarebbero coinvolti solo maggiordomi e valletti: anche un esponente della famiglia reale sarebbe stato protagonista di un episodio scabroso durante un incontro con un cameriere di Elisabetta. Questa storia sarebbe contenuta nella famosa registrazione nella quale il valletto di corte George Smith descriveva come era stato violentato. Nei nastri (che nessuno sa se siano stati distrutti o nascosti) in cui è registrata la conversazione tra Diana e l’uomo che accusa un suo collega di averlo sodomizzato, ci sarebbe la descrizione del rapporto gay tra un parente della sovrana e un suo dipendente. In Inghilterra si continua intanto a evitare di fare nome e cognome del servitore di Carlo accusato da Smith di violenza sessuale. Una eccezionale pubblicità è stata data dai mass media britannici al fatto che tale identità sia stata ieri menzionata da Repubblica. I giornali britannici si disputano a colpi di centinaia di migliaia di sterline le rivelazioni delle “gole profonde” che hanno l’effetto di aumentare le tirature. Le storie vengono definite “squallide”, “vergognose”: ma sono proprio i quotidiani che nelle pagine dei commenti esprimono maggiori preoccupazioni per l’immagine della famiglia reale a insistere poi nelle cronache sui dettagli più scandalistici. L’ex maggiordomo di Diana, Paul Burrell, che aveva venduto al Daily Mirror le sue memorie, ora è partito per l’America per guadagnare altre somme di denaro con i suoi racconti boccacceschi che avrebbero avuto come protagonisti Diana, Carlo, i loro parenti e soprattutto gli amanti della principessa. Burrell non sembra turbato da altre rivelazioni che lo riguardano. Pur essendo ora sposato con una donna, il maggiordomo pochi anni fa avrebbe chiesto al proprio amante australiano di regalargli un anello di fidanzamento. E aveva annunciato che il matrimonio con il suo compagno sarebbe avvenuto “in bianco”. Probabilmente intendeva indossare per l’occasione uno dei vestiti di Diana molto scollato. La regina madre aveva molto senso dell’umorismo e rideva delle storie dei suoi dipendenti omosessuali che chiamava “le zie” oppure “le altre regine”. L’attuale sovrana, invece, reagisce perdendo il suo proverbiale controllo. (12 novembre 2002) http://credit-n.ru/offers-zaim/denga-zaimy-nalichnimi.html http://credit-n.ru/offers-zaim/denga-zaimy-nalichnimi.html

Vialli il Chelsea e giocare in Ighilterra

Vialli il Chelsea e giocare in Ighilterra

di EMILIO MARRESE

“Allenare la Juventus è il massimo al mondo”. Così disse Gianluca Vialli, non molto tempo fa. Nel frattempo, però, potrebbe doversi accontentare di allenare l’Italia, sempre che la scelta della Figc cada su di lui nonostante l’opposizione di chi, come Franco Sensi, tutta quella juventinità manifesta non la gradisce affatto. Nell’attesa della panchina bianconera sicuramente Vialli, 38 anni, ritroverebbe quella passione per la nazionale che negli ultimi anni si era un po’ scolorita, dai mondiali americani del ’94 (dove Sacchi non lo volle) fino agli ultimi nippocoreani quando alla vigilia ammise che sì, avrebbe tifato Italia “perché è pur sempre il mio Paese. Ma non come prima”.

Per quanto ruolo difficile e ingrato, la guida della nazionale non sarebbe male come consolazione dopo i due dolorosi esoneri inglesi. Specie l’ultimo al Watford nella serie B britannica, la First Division, dove l’anno scorso non è riuscito ad andare oltre il 14esimo posto finale: probabilmente, però, il contratto triennale (da un milione e mezzo di euro) sarebbe stato ugualmente rispettato se l’ex club di Elton John non avesse avuto gravi problemi economici. Più traumatico fu il divorzio improvviso dal Chelsea nel settembre del 2000 dopo 4 anni da giocatore e allenatore con 5 trofei vinti (tra cui una Coppa delle Coppe e una Supercoppa europea). Ruppe con lo spogliatoio, specialmente con Zola e Deschamps, e il presidente Bates non esitò a licenziarlo: “Uno choc dal quale mi ci sono voluti sei mesi per riprendermi”, confessò poi.

E’ stato duro scoprire che il calcio non è poi così allegro e leggero nemmeno a quelle latitudini, tanto più per uno come lui che certo non vive il lavoro col distacco svedese di Eriksson: “Negli ultimi sette mesi al Watford la mia fidanzata mi ha detto che lo stress mi aveva anche cambiato i connotati, invecchiandomi”.

Figuriamoci come se lo ritroverebbe la bella arredatrice sudafricana Cathryn se dovesse partire con l’obbligo di salvare l’onore della patria e portarla agli Europei in Portogallo. Ma a partire con l’handicap, da ormai esperto golfista, è abituato.

Vialli ha il carisma, la leadership e la giusta ambizione per sedere su una grande panchina. Nella sua seconda vita calcistica s’è portato dietro le doti che lo avevano reso grande nella prima: caparbietà, serietà, meticolosità. Il Vialli tecnico è un perfezionista, quasi maniacale nella cura del dettaglio. Che questo possa poi bastare per raccogliere risultati, è un’altra faccenda. Il calcio cui si ispira, notoriamente, è quello di Lippi. “Il 4-4-2 con due ali che attaccano è il modulo che copre meglio il campo ma lo schema perfetto non esiste, così come non esiste il giocatore perfetto. Esiste il lavoro, la conoscenza del gioco e degli uomini. Una squadra si costruisce sull’asse portiere-centrale difensivo-regista-centravanti. Per le mie squadre cerco inizialmente uomini importanti, consapevoli, forti, flessibili. Gente che risolva i problemi e non li crei. Devono avere carattere e sapere che a volte avere carattere significa rinunciare per primo. Vivere è già difficile, giocare a calcio bene quasi impossibile. Il fatto che qualcuno ci riesca credo sia uno spettacoloso segno di speranza sulle possibilità dell’uomo”.

Il fiocco azzurro sul portone della sua villa londinese da 6,5 milioni di euro ad Hampstead potrebbe essere dunque attaccato tra qualche giorno, a dieci anni di distanza dall’ultima apparizione in campo, il 19 dicembre del ’92 a Malta: 59esima e ultima partita con gol, il 16esimo. Aspettando la chiamata di Carraro, Vialli segue le vicende in costante contatto coi suoi amici italiani, tra cui ovviamente Mancini. E se l’ipotesi azzurra diventerà realtà, al Trap potrebbe regalare una copia del Vialli European Manager, il videogioco cui ha recentemente dato il nome, per le sue serate libere. Ma tranquille.

(23 ottobre 2002) http://credit-n.ru/microzaymi-blog-single.html http://credit-n.ru/kreditnye-karty-blog-single.html

Harry Potter miglior libro per ragazzi mai scritto

Harry Potter miglior libro per ragazzi mai scritto

LONDRA – Harry Potter è il migliore. Almeno così la pensano – secondo un sondaggio della casa editrice britannica Kumon – gli adulti e i ragazzi inglesi. Il primo romanza della saga della scrittrice scozzese Jaoanna K.Rowling, “Harry Potter e la pietra filosofale”, sarebbe il miglior romanzo per ragazzi di tutti i tempi.

Chissà che ne pensano Collodi e il suo Pinocchio, Hans Christian Andersen e la sua sirenetta, Rudyard Kipling e il suo ragazino allevato nella giungla. Tutti in soffitta, anche se è solo un sondaggio realizzato su un campione di mille adulti e mille bambini. Grandi e piccoli di Sua Maestà ai grandi classici ormai preferiscono i maghetti e le atmosfere neogotiche della Rowling.

Anche gli altri romanzi di Harry Potter (“Il calice di fuoco”, “La camera dei segreti” e “Il prigioniero di Azkaban”) vanno forte. Tutti ai primi posti della top-ten dei libri per ragazzi di ogni tempo. Tra i dieci migliori libri segnalati dal campione di lettori inglesi ci sono anche le storie di “Winnie the Pooh”, create da A.A. Milne, i racconti di C.S. Lewis, e autori come Enid Blyton (scrittrice e insegnante inglese che ha venduto milioni di copie con titoli come “La cima dei contrabbanideri e il castello sulla scogliera”), e Roald Dahl, l’inventore di personaggi come la Strega Suprema o la Direttrice Spezzindue, vendutissimo dalla Gran Bretagna alla Cina.

Ma il primato indiscusso, dicono grandi e piccoli inglesi, va alle storie del tenero ma determinato maghetto Harry, che hanno venduto finora circa 100 milioni di copie nel mondo, con traduzioni in 42 lingue. Un incoraggiamento in più per l’autrice Rowling, che proprio la scorsa settimana ha annunciato di voler terminare la quinta puntata della saga (“Harry Potter e l’Ordine della Fenice”) entro il prossimo Natale.

(24 settembre 2002) http://credit-n.ru/offers-zaim/joymoney-srochnye-online-zaymi.html http://credit-n.ru/offers-zaim/greenmoney-online-zaymi-za-20-minut.html

Dodi e Diana assassinati

Lady Diana“Dodi e Diana assassinati”
di ALESSANDRO OPPES

(Gentilmente tratto dal quotidiano la Republica)

MADRID – Un complotto ordito dalla famiglia reale e dai servizi segreti britannici. A cinque anni esatti dalla tragedia di Parigi, da quello schianto mortale nel tunnel dell’Alma, Mohammed Al-Fayed non vede altra spiegazione all’incidente nel quale persero la vita il figlio Dodi e la principessa Diana. “Li hanno assassinati loro”, ringhia il magnate egiziano in una intervista-bomba rilasciata al magazine domenicale del quotidiano spagnolo El Mundo. Dice e interpreta, fa supposizioni e insulta, ma non porta nessuna prova concreta, confidando probabilmente in una nuova inchiesta che a partire dal prossimo anno potrebbe riaprire il caso, dopo la recente nomina di un nuovo giudice istruttore.

La “cospirazione”: una convinzione, anzi una certezza che gli viene dal fatto che i Windsor “non hanno mai accettato Dodi”. E questo, per Al-Fayed, “è razzismo”, proprio come quello del quale lui stesso si sente vittima da anni in Gran Bretagna, unito alle “gelosie e ai pregiudizi” per aver assunto il controllo di Harrod’s, una importante “istituzione” londinese. I rapporti gelidi tra il magnate e Buckingham Palace non sono una novità, ma il livello dello scontro con la famiglia reale non aveva mai raggiunto i toni contenuti in questa intervista, che ha tutto il sapore di un delirio. “Sanno che penso di smascherarli, che non lascerò che se la cavino”.

 

Al-Fayed ne ha per tutti. “Questo è razzismo, ancora una volta. E chi è il razzista? Chi è il principe Filippo? Lo dico in pubblico, quel viscido, che è venuto dal nulla, che è uscito dal niente. Ed eccolo qui, il tipo che sostiene la nazione”, commenta il tycoon egiziano, che condisce il resto del discorso con una raffica di insulti irripetibili. Nella sala del consiglio di amministrazione, ai piani alti dei magazzini Harrod’s, a Londra, Mohammed Al-Fayed prende respiro e riparte all’attacco.

“Dobbiamo credere a questa banda di imbecilli, omosessuali, mascalzoni e gangsters?”, si chiede. “Sono al potere perché sanno quello che fanno, conoscono i segreti e gli scandali, e manovrano gli altri come marionette”. L’odio per la famiglia reale e per i suoi privilegi è sconfinato. “Questa gente vive ancora nell’allucinazione dell’impero coloniale. Guardate quello che stanno facendo con il Giubileo. Quanto costerà? Milioni. La Regina Madre… Centinaia di milioni, forse migliaia. E questa è una democrazia, chiaro. E uno vede che la gente soffre, che non ha niente da mangiare né dove scaldarsi”.

La “democrazia inesistente” è un altro punto chiave della sparata di Al-Fayed, al quale per anni è stato negato il passaporto britannico. “La situazione non cambierà finché non si raggiungerà una vera democrazia, perché l’attuale democrazia britannica è una stupida copertura, una semplice facciata. Siamo dominati dalla classe dirigente e dalla famiglia reale. Loro sono i maestri, e gli altri semplici individui, schiavi, ma non cittadini”. Si sente vittima di un complotto ad altissimo livello, che però stranamente non è riuscito a rovinargli la vita. E lo spiega così: “Sono molto popolare tra la gente comune. Questo è il motivo per cui mi trovo qui, soprattutto dopo la tragedia che è stata per me la perdita di mio figlio”.

E poi la fede. “Non mi colpisce il fatto che vogliano distruggermi. Credi in Dio, fai il bene, sii caritatevole, preoccupati di quelli che ti stanno intorno, condividi i tuoi beni. E Dio ti aiuterà. Se non hai fatto niente di cattivo, non avrai motivo di perdere il sonno. Potrai svegliarti la mattina pensando a vivere giorno per giorno, accada quel che accada, perché sei nelle mani di Dio”. Quando parla della campagna ordita contro di lui, e nonostante faccia mostra di uno scarso interesse per i beni materiali, il magnate egiziano non può in realtà far a meno di riferirsi ai suoi interessi finanziari, a un problema molto terreno, quello delle imposte. “E continua la cospirazione, una cospirazione senza fine, per ultima quella del fisco”, aggiunge.

Si riferisce alla battaglia persa recentemente in tribunale per mantenere un accordo speciale sulle imposte in base al quale gli sarebbe stato permesso di pagare una somma fissa annuale di 240mila sterline (360mila euro) per cinque anni. Un’opportunità concessa a centinaia di investitori stranieri. Ma a lui, la vittima, il perseguitato, no.

(26 agosto 2002)

http://credit-n.ru/oformit-kredit-online.html http://credit-n.ru/vklady.html

Nozze segrete per J.K Rowling

Nozze segrete per J.K Rowling

La cerimonia, con appena 15 invitati, si è svolta il 26 dicembre nella villa scozzese della coppia

LONDRA – I personaggi, com’è noto, somigliano ai loro autori. Come poteva, dunque, il mistero che circonda la saga di Harry Potter non essere anche quello della vita della sua autrice, J.K Rowling? La 35enne scrittrice scozzese, seconda per notorietà in Gran Bretagna alla sola regina Elisabetta, ha infatti riempito di mistero anche l’ultima sua storia, quella delle sue nozze con Neil Murray, medico di trent’anni con cui era fidanzata da tempo. I due si sono detti sì in gran segreto il 26 dicembre scorso, giorno di santo Stefano, con una cerimonia privata tenuta nella villa che la coppia prossiede nel Perthshire, in Scozia. Una quindicina gli invitati presenti, tutti obbligati a mantenere il silenzio sulle nozze. Che, infatti, sono rimaste avvolte nel mistero per quattro giorni: ma alla fine, la stampa britannica ha avuto la meglio sulla privacy di J.K. Rowling e la notizia è rimbalzata da un capo all’altro del mondo. La scrittrice, che è al suo secondo matrimonio (dal primo, col giornalista portoghese Jorge Arantes, ha avuto una figlia, Jessica, che oggi ha otto anni e che pare sia stata damigella alle nozze) è ampiamente riuscita nel suo obiettivo: tenere la prevedibile folla di giornalisti, paparazzi, curiosi ed eccitati ragazzini lontana dall’altare. Che se avessero avuto qualche “soffiata” certo non si sarebbero fatti scappare la ghiotta occasione mediatica. Ma, come dire, maghi non lo si è per caso. La signora Rowling si è conquistata il titolo grazie alla sua magica creatura diventando la donna più famosa della Gran Bretagna (regina a parte); la più pagata, visto che nel 2000 ha incassato dalle avventure del giovane apprendista stregone la bellezza di circa 45,4 milioni di sterline (circa 140 miliardi di lire). Ma la famosa scrittrice, che ha venduto oltre 100 milioni di libri in tutto il mondo e vanta un patrimonio personale stimato in almeno 220 milioni di sterline, ha preferito un matrimonio in sordina. Alla cerimonia c’erano solo i parenti più stretti e gli amici più intimi, 15 persone in tutto. Tutto si sarebbe svolto nell’arco di poche ore nella residenza che la coppia prossiede ad Aberfeldy, nella contea del Perthshire in Scozia, un’antica villa con alti comignoli e piccoli abbaini che sembra appena uscita dalla rivelazione cinematografica dell’anno, ‘Harry Potter e la pietra filosofale’. I maligni, del resto, dicono perfino che il neo-marito, cinque anni più giovane di lei, somiglia in modo impressionante allo stesso Potter con i suoi occhiali tondeggianti e la frangetta sulla fronte. In ogni caso, anche il giovane medico è alle sue seconde nozze visto che ha divorziato nella primavera del ’99 dopo tre anni di matrimonio. Secondo il tabloid ‘News of the World’ la Rowling ha pensato tutto fin nei minimi dettagli per tenere segreta la notizia delle nozze: avrebbe addirittura affidato l’organizzazione del pranzo a una società a circa 150 chilometri da Aberfeldy per non insospettire gli abitanti del luogo. La portavoce della scrittrice si è rifiutata di fornire dettagli, ma sembra che l’autrice indossasse un abito color crema e che alla cerimonia, durata solo 20 minuti, sia seguito un pranzo a base di specialità scozzesi. (30 dicembre 2001) http://credit-n.ru/kreditnye-karty.html http://credit-n.ru

« Pagina precedentePagina successiva »