05/12/2005
Rosi a Londra per una retrospettiva dei suoi film
Rosi a Londra per una retrospettiva dei suoi film
Francesco Rosi
Francesco Rosi parla della sua vita professionale di fronte al pubblico britannico in occasione di una retrospettiva completa dei suoi film organizzata a Londra dall’Istituto Italiano di Cultura in collaborazione con l’Institut Francais: “Nei miei film ho cercato di spiegare i rapporti tra la politica, il crimine, i soldi e il potere. Se ho toccato certi argomenti nelle mie pellicole, l’ho fatto per passione, sincerità, ingenuità e certamente per amore del cinema.
Tra il 2 ed l’8 dicembre, al Cine Lumiere di Londra sono in programma tutti i film del grande maestro del cinema italiano, dalla sua prima opera, La Sfida (1958), al suo film più recente, La Tregua (1997). Venerdì scorso, il regista che cominciò la sua carriera nel 1949 come assistente alla regia di Luchino Visconti, è salito sul palco del Cine Lumiere dove ha tenuto un incontro-intervista con Michel Ciment, direttore della rivista francese di cinema Positif ed autore di ‘Le Dossier Rosi’.
Tra vari spezzoni dei suoi film più celebri – Salvatore Giuliano (1962), Le mani sulla città (1963), Cadaveri Eccellenti (1976) – Rosi ha raccontato di sé e del suo modo di fare cinema. “Il mio modo di fare cinema ha seguito l’impronta di De Sica e Visconti negli anni del dopoguerra. In quel periodo l’Italia era in un momento tragico, distrutta sia fisicamente, sia mentalmente. Era impossibile fare film senza un’impronta di realtà”, ha raccontato il regista, che trattando temi come la corruzione delle istituzioni, la mafia ed il crimine ha sempre cercato “di far trasparire il rapporto tra causa ed effetto, non solo la realtà di molti fenomeni italiani”.