02/01/2006
Londra, Carlo pronto a diventare «quasi re»
Londra, Carlo pronto a diventare «quasi re»
Erica Orsini
da Londra
Se non proprio re, principe «reggente». Sembra essere proprio questo il ruolo che Carlo d’Inghilterra si appresta a sostenere a partire da quest’anno, secondo quanto svelato ieri dal domenicale Sunday Telegraph. Alla vigilia degli ottant’anni la Regina non è ancora pronta ad abdicare, ma la stanchezza si fa sentire e forse Elisabetta inizia ad avere voglia di andarsene, almeno parzialmente, in pensione. Così, secondo il giornale, ha stipulato un compromesso privato con il suo primogenito che le dovrebbe permettere di farsi cortesemente da parte lasciando a lui gli oneri maggiori e a lei soltanto i ruoli istituzionali essenziali. I viaggi di rappresentanza dunque, nonché la regia organizzativa dei grandi eventi previsti nel 2006 come i festeggiamenti per il compleanno della madre, o il grande concerto del 30 maggio per celebrare i 30 anni di vita della fondazione benefica del principe, saranno tutti di competenza di Carlo.
Il Principe naturalmente è raggiante per questo nuovo traguardo raggiunto. Qualche avvisaglia di un passaggio delle consegne si era già avuta nel corso dell’anno passato. Non deve essere stato un caso infatti se Carlo ha voluto trascorrere la sua luna di miele con Camilla nella tenuta scozzese della regina a Balmoral, anziché scegliere delle mete più esotiche. E le fonti del Telegraph ieri assicuravano che i rapporti tra Buckingham Palace e Clarence House in questo momento non potrebbero essere migliori. Tanto che sembra che la regina abbia deciso di delegare al figlio anche una parte delle relazioni con il governo e con il primo ministro.
Per Carlo insomma questo è proprio un momento di grazia, sia sul fronte degli affetti privati che su quello della realizzazione «professionale». Non solo è finalmente riuscito a sposare l’amore della sua vita. Ma in barba ai critici più feroci la coppia si è anche fatta accettare, poco a poco, perfino all’estero. Il viaggio di otto giorni in America di questi due nuovi coniugi di mezz’età, dopo un inizio pieno d’incertezza si è trasformato in un vero trionfo d’immagine, soprattutto per la neoduchessa di Cornovaglia, sicuramente meno bella della principessa Diana, ma forse più simpatica nella sua umana imperfezione.
Certo, una certa resistenza da parte della regina verso la nuora ancora c’è, basti pensare che Elisabetta non ha mai menzionato la duchessa nei suoi tradizionali messaggi natalizi. E i ben informati sostengono che i rapporti tra le due possono forse essere definiti cortesi, ma sicuramente non calorosi. Ma l’ex signora Bowles può comunque ritenersi soddisfatta per quanto è riuscita a conquistarsi in pochi mesi di matrimonio. Il suo ruolo pubblico è andato rafforzandosi sempre più e non passa settimana senza che i giornali la ritraggano a qualche inaugurazione o gala di beneficenza. Perfino i quotidiani più severi e autorevoli le hanno riservato critiche altamente positive. Ieri il Sunday Times le ha dedicato una pagina intera spiegando come Camilla con il suo stile di vita informale e spregiudicato si avvii a diventare una nuova icona dei nostri tempi.
Secondo molti esperti di costume intervistati dal quotidiano è il simbolo di un modo di vivere più rilassato, incarna sorridendo la rivincita di tutte le donne che vivono senza ansia i loro cinquant’anni, sentendosi a proprio agio in una comoda taglia 50. Il loro buonumore inoltre, influenza beneficamente i consorti. Per questo a corte tutti sperano che essendo Carlo un principe reggente felice, possa essere anche un sovrano «ombra» migliore.