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Londra, gay e lesbiche in lista di "nozze"

Londra, gay e lesbiche in lista di “nozze”
di Alfio Bernabei

LONDRA Coppie gay e lesbiche ieri hanno fatto la fila per registrare le loro unioni in vista del via libera al «matrimonio» a partire dal 21 dicembre. Devono passare quindici giorni tra la registrazione dell’unione e la cerimonia vera e propria nelle sale comunali. È una data storica. I pacs sono realtà e nella versione inglese somigliano molto alle nozze.
Pronti al «sì» ci sono nomi famosi, come il cantante Elton John e il suo partner David Furnish, insieme a migliaia di coppie sparpagliate tra Inghilterra, Scozia e Galles che finalmente possono unirsi e usufruire degli stessi diritti delle coppie eterosessuali. La legge è chiara. Il partner diventa il parente più prossimo e acquista gli stessi diritti nei riguardi di bambini, se ce ne sono, di eredità, pensione e abitazione. Sessant’anni fa in Inghilterra l’omosessualità era illegale. Oggi c’è l’eguaglianza di diritti a tutti gli effetti.
«Per noi significa soprattutto tranquillità e sicurezza reciproca» dice Alexander Cannell che si unirà con il suo partner Ian Buford. Il distretto londinese di Chelsea ha deciso di metterli in prima fila, la mattina del 21 alle otto, perché rappresentano la generazione che ha dovuto aspettare più a lungo per questo momento. Alexander ha 66 anni, Buford ne ha 72 (continua a recitare nell’ultima messa in scena di Mary Poppins). «Per noi la cerimonia significa che possiamo rilassarci» dice Alexander «ho lavorato nel settore pubblico per quarant’anni, abbiamo pagato le tasse, abbiamo vissuto in maniera rispettabile, perché dovremmo essere trattati diversamnte dagli altri? Adesso non dobbiamo più preoccuparci dell’eredità o di non essere riconosciuti dagli ospedali come parenti più prossimi. Le coppie più giovani forse non pensano a queste cose, ma è importante essere consultati sul tipo di trattamento o di cura che concerne il nostro partner».
Christine Kemp di 44 anni e Sue Price, 48, sono due lesbiche che hanno scelto per la cerimonia la data del 31 gennaio. «Si tratta essenzialmente di mettere a posto i nostri affari» ha detto Christine al Guardian. Si incontrarono otto anni fa, oggi gestiscono insieme un negozio di tappeti a Brighton. Si giurarono eterno amore un anno dopo, in cima a una collina su un’isola greca. Si scambiarono gli anelli al suono di Wonderful Life di Black sul mangianastri che si erano portate. «Questa è la parte romantica», ha detto Christine «adesso si tratta di formalizzare le cose. Sono scioccata dal fatto che può veramente succedere, e in maniera così normale». Sue ha commentato: «Per me c’è dell’altro. Sono di famiglia cattolica. Sono stata in convento e mi trascino quel senso di colpa tipico del cattolicesimo. Ho insegnato per vent’anni e nessuno sapeva niente di me. Avevo quarant’anni quando ho conosciuto Christine ed ho cominciato a vivere. L’unione è una conferma delle decisioni che ho preso nella mia vita. Inviterò mia madre che ha 82 anni».
Ian Johnson di 37 anni e Chris Worwood di 34 sono un’altra coppia pronta al grande passo. Sono insieme da quindici anni. Ian dice: «Possediamo insieme tutto ciò che abbiamo. Saremmo pazzi a non fare il pacs. Abbiamo parlato spesso di testamenti, ma questa è la cosa naturale da fare. Dodici anni fa Chris si è ammalato di tumore. Solo dopo che è guarito ci siamo resi conto che se fosse morto non avrei avuto diritto a niente come eredità, metà della casa sarebbe andata a suo padre». Che piani hanno per la cerimonia? «All’inizio ero contrario a fare una grande festa – dice Ian – «poi ci ho ripensato, ho tanti parenti, dei nipoti, inviteremo tutti. Non è che dobbiamo dimostrare qualcosa, io la vedo come una semplice conferma dell’impegno che ci siamo dimostrati negli ultimi quindici anni».
Dopo tante voci di una cerimonia sotto i riflettori di mezzo mondo che avrebbe potuto straripare in carnevalata, anche Elton John e David Furnish hanno deciso di unirsi in presenza dei soli genitori e testimoni. Poi ci sarà il ricevimento per gli amici. Non si sa ancora se l’altra grande coppia famosa, Peter Mandelson, attuale commissario britannico in Europa, e il suo partner di lunga data Renaldo da Silvia, si uniranno in presenza dei loro migliori amici, il premier Tony Blair e la moglie Cherie. Dopo aver promosso la legge sui pacs il governo continua a monitorarne l’implementazione e ha incaricato il viceministro Meg Munn, di lanciare una «campagna educativa» sui suoi vari aspetti. Affiancata da una dozzine di coppie gay e lesbiche che si preparano ad unirsi Munn ha detto: «Insieme ai diritti ci sono delle responsabilità. Vogliamo essere sicuri che gli interessati capiscano bene di che cosa si tratta». Tutti i media salutano i pacs come un segno di progresso civile. Si può parlare di sollievo e di orgoglio. Il paese cresce. Un applauso interessato arriva naturalmente anche da parte di sarti, pasticceri, gioiellieri, avvocati, ristoratori, che già possono contare su migliaia e migliaia di nuove coppie, un’ondata di «pink pound», la sterlina rosa.
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