21/07/2006
Chelsea via, obiettivo rivincita
Chelsea via, obiettivo rivincita
di Stefano Cantalupi
Si è radunato oggi a Stamford Bridge il club di Abramovich che vuole riscattarsi in Champions League. Occhi puntati sui nuovi arrivi Shevchenko e Ballack
LONDRA (Inghilterra)- Il calcio-mercato secondo José Mourinho: “Ogni estate c’è qualche giocatore che voglio cedere. Ogni estate ci sono parecchi giocatori che voglio disperatamente trattenere. Ogni estate ci sono alcuni giocatori che vorrei confermare, ma non ho il coraggio di farlo perché non posso promettere loro che disputeranno il 75% delle partite stagionali”.
Semplice, chiaro, mai scontato: per fortuna c’è lui, l’antipatico tecnico del Chelsea, il miglior antidoto contro la noia. Nel giorno del raduno dei campioni d’Inghilterra in carica, quella frase di Mourinho fa capire che i nuovi Blues non hanno ancora un volto definitivo. La conferma l’ha data il “chief executive” Peter Kenyon, che ritiene non conclusa la campagna di rafforzamento della rosa.
Si spende a cuor leggero, tanto paga Roman Abramovich… Un paio di “colpetti”, per la verità, il magnate russo li aveva già sponsorizzati: 45 milioni di euro al Milan per Shevchenko, 17 milioni al Manchester Utd e 6 al Lyn Oslo per la giovane stella nigeriana Mikel, altri 4 milioni circa al Feyenoord per Salomon Kalou, acquistato a prezzo di saldo perché distante un solo anno dalla scadenza del contratto.
Ballack è arrivato a parametro zero dal Bayern (come il portiere portoghese Hilario dal Nacional), ma c’è sempre quella piccola formalità degli ingaggi: il tedesco ha firmato un quadriennale da 7 milioni di euro a stagione, mentre Shevchenko per lo stesso periodo ne incasserà addirittura 10. Non che Lampard, Drogba e gli altri guadagnino poco, peraltro. Insomma, i consueti regali ai tifosi londinesi non sono mancati, soprattutto se si considera che l’unica cessione significativa, finora, è stata quella di Gudjohnsen, destinazione Barcellona.
Proprio il Barça, forse, ha dato l’impulso all’ennesima serie di spese folli del Chelsea: nella passata stagione, Ronaldinho e compagni inflissero una severa lezione ai Blues, ridimensionandone nel doppio confronto di Champions League il valore internazionale. Un boccone amaro per Mourinho, che di certo non l’ha digerito. Il dominio nella passata Premier League (91 punti e 29 vittorie su 38 partite, tanto per dare un’idea) non basta: la nuova corazzata, per dirla con le parole di Mourinho, “parteciperà a cinque competizioni e proverà a vincerle tutte, anche se contro il Chelsea tutti si impegnano il doppio”. Il vero obiettivo è la Champions League, perché un tris in Premiership non avrebbe lo stesso fascino.
Nella fallimentare sfida al Barça di pochi mesi fa, i Blues vennero penalizzati dall’espulsione di Del Horno nella gara d’andata: i blaugrana, che inseguivano 0-1, rimontarono imponendosi 2-1 a Stamford Bridge e ipotecando il passaggio del turno. Proprio Del Horno dovrebbe essere venduto a breve (lo vuole il Valencia, che ha appena fatto cassa cedendo Corradi al Manchester City) e naturalmente si scatenano le voci sul sostituto. Visto che la fiducia in Bridge (di ritorno dal prestito al Fulham) non sembra essere altissima, torna di moda il nome di Ashley Cole dell’Arsenal.
Ma finora non ci sono conferme, come non ce ne sono riguardo a un presunto assalto a Roberto Carlos del Real Madrid. A proposito dei madridisti, Mourinho ha inserito Robben tra “quelli che vuole disperatamente trattenere”: l’ala olandese dovrebbe restare a Londra e non è neppure certo il passaggio di Duff al Tottenham. Visto che il regolamento non permette di scendere in campo in venti, però, è lecito supporre che qualcuno partirà. Per ora chi parte ufficialmente è il nuovo Chelsea. E fermarlo sarà dura per tutti.