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La nuova politica anti-traffico del governo inglese? Pagare in base alle miglia percorse

La nuova politica anti-traffico del governo inglese? Pagare in base alle miglia percorse

Gli inglesi le pensano proprio tutte per ridurre il traffico cittadino. E sino ad ora la politica adottata dal governo inglese di Tony Blair e dall’amministrazione comunale di Ken Livingstone non è stata niente male.
Per chi ha la possibilità di viaggiare tra le maggiori (ma anche minori) città italiane e la capitale inglese, il paragone è di dovere. Un esempio per tutti: mai si sono viste a Londra macchine parcheggiate lungo la strada, o meglio lungo i marciapiedi, quadro costante della quotidianeità italiana.
Usare la macchina a Londra non conviene, questa è la verità.
E non conviene per una miriade di motivi, primo tra tutti la nota efficienza dei trasporti urbani (cari ma funzionali). Seguono, la famosa congestion charge (la tassa automobilistica di entrate nel cuore centrale della capitale), gli alti prezzi di mantenimento di un’ auto, e la dichiarata non necessità degli inglesi (e di altri residenti nella capitale) di possedere una macchina.
Ma a quanto pare questo non basta ai politici inglesi e così il governo decide di varare una tassa sulle miglia percorse all’interno della verde metropoli londinese.
Le stime iniziali e gli studi effettuati su tale proposta ci informano che con questo tipo di tassa si può arrivare a pagare nel rush hour (ora di punta) fino a 1,34 sterline (2 euro) a miglio (1,6 km).
Le reazioni non si sono fatte attendere e una vistosa petizione on line che ha raccolto 165.000 firme in pochi giorni è stata presentata a chi di dovere.
È anche vero che la proposta dell’amministrazione inglese non è stata fatta con leggerezza, come qualcuno vorrebbe sostenere.
Infatti, il governo inglese ha  investito quasi 10 milioni di sterline per trovare la soluzione al problema del traffico stradale. Gli esperti in materia di trasporti ritengono che, senza una azione radicale come quella proposta, nell’arco di 20-30 anni potrebbe esserci la paralisi totale delle principali arterie cittadine e nazionali.
La battaglia tra proposta e petizione continua, quest’ultima si prevede possa raggiungere ben 500.000 firme al 20 febbraio 2007, data ultima di presentazione. Stiamo a vedere dove l’ago della bilancia penderà stavolta. http://credit-n.ru/offers-zaim/srochnodengi-online-zaymi.html http://credit-n.ru/business-kredit.html

Secondo la TV Sky Tony Blair si dimettera' il 4 Maggio 2007

Secondo la TV Sky Tony Blair si dimetterà il 4 maggio 2007

Http://repubblica.it

Downing Street: “Parlerà, ma niente date”
LONDRA – Sky Tv ha anticipato la data delle dimissioni del premier britannico Tony Blair, che dovrebbe essere annunciata ufficialmente in giornata. Secondo l’emittente televisiva, che cita importanti membri del Partito laburista, il premier si dimetterà dalla carica il 4 maggio del 2007.

Secondo Sky Tv Blair illustrerà in giornata una precisa tabella di marcia sui tempi del suo abbandono di Downing Street. Gli strateghi del primo ministro sperano che la mossa metta fine alla rivolta che sta scuotendo il Labour (diversi deputati in questi giorni si sono infatti dimessi per protesta).

Downing street, secondo quanto riporta l’agenzia francese Afp, ha precisato che Blair farà una dichiarazione nel pomeriggio di oggi sul suo avvenire alla testa del governo, senza però dare una data precisa delle dimissioni.

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Si' di Londra a nuove centrali nucleari

Sì di Londra a nuove centrali nucleari

http://euronews.net

Il governo britannico si è detto a favore della costruzione di nuove centrali nucleari ma ha anche promesso di portare al 20% la quota di energia prodotta da fonti rinnovabili, come il vento e il sole. Visitando una serie di impianti eolici in mare, il premier Tony Blair ha spiegato: “Tutti si concentreranno sul nucleare ma io sono venuto qui proprio per dire che il nucleare è solo una parte della risposta. Bisogna fare di più per aumentare l’efficienza energetica. E visti i cambiamenti del mondo, occorrerà fare molto altro ancora”.

Attualmente un quinto dell’elettricità in Gran Bretagna è fornita da centrali atomiche, contro l’80% in Francia. I nuovi impianti nucleari britannici non sarebbero destinati ad aumentare la produzione quanto a rimpiazzare le vecchie centrali: tutte tranne una sono infatti destinate alla chiusura nel giro di quattordici anni. La quota di energia eolica e solare, stando alle promesse di Londra, dovrebbe invece quintuplicare entro il 2020.
 
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Afghanistan: GB, esame urgente per invio altre truppe

Afghanistan: GB, esame urgente per invio altre truppe


(ANSA) – LONDRA- La Gran Bretagna esamina ‘con urgenza’ la possibilita’ di inviare truppe supplementari in Afghanistan. Lo ha annunciato oggi il ministro della Difesa Des Browne. Il premier Tony Blair aveva promesso fin da martedi’ che avrebbe risposto ‘positivamente’ a qualsiasi richiesta di rinforzi per le truppe britanniche in Afghanistan. L’annuncio di Browne giunge all’indomani della morte di un sesto soldato britannico in un mese in Afghanistan.
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Il parlamento inglese introduce reato di apologia del terrorismo

Il parlamento inglese introduce reato di apologia del terrorismo

Tony Blair la spunta. Con 315 voti a favore e 277 contro, la Camera dei Comuni ha detto si all’introduzione del reato di esaltazione del terrorismo, capovolgendo la bocciatura della Camera dei Lord di qualche settimana fa. Una vittoria per il governo Blair, che aveva difeso il disegno di legge sostenendo che l’introduzione di questo reato costituiva un passaggio fondamentale della strategia contro il terrorismo.

A criticarlo duramente invece conservatori e i gruppi per i diritti civili che vedono nella normativa un limite alla libertà d’espressione. La legge renderà più semplice l’arresto di personaggi come l’imam radicale Abou Hamza, condannato qualche giorno fa a sette anni di carcere. Tra i capi d’accusa anche l’istigazione all’odio razziale e religioso.

Il dibattito sull’apologia del terrorismo è riemerso prepotentemente nelle recenti manifestazioni di Londra contro le vignette di Maometto, in cui diversi manifestanti avevano cartelli che esaltavano gli attentati dell’11 settembre e quelli del 7 luglio a Londra, mentre alcuni chiedevano di “sterminare chi offende l’Islam”. http://credit-n.ru/offers-zaim/moneyman-srochnye-zaimy-online.html http://credit-n.ru/offers-zaim/webbankir-online-zaim-na-kartu.html

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