09/01/2007
La nuova politica anti-traffico del governo inglese? Pagare in base alle miglia percorse
La nuova politica anti-traffico del governo inglese? Pagare in base alle miglia percorse
Gli inglesi le pensano proprio tutte per ridurre il traffico cittadino. E sino ad ora la politica adottata dal governo inglese di Tony Blair e dall’amministrazione comunale di Ken Livingstone non è stata niente male.
Per chi ha la possibilità di viaggiare tra le maggiori (ma anche minori) città italiane e la capitale inglese, il paragone è di dovere. Un esempio per tutti: mai si sono viste a Londra macchine parcheggiate lungo la strada, o meglio lungo i marciapiedi, quadro costante della quotidianeità italiana.
Usare la macchina a Londra non conviene, questa è la verità.
E non conviene per una miriade di motivi, primo tra tutti la nota efficienza dei trasporti urbani (cari ma funzionali). Seguono, la famosa congestion charge (la tassa automobilistica di entrate nel cuore centrale della capitale), gli alti prezzi di mantenimento di un’ auto, e la dichiarata non necessità degli inglesi (e di altri residenti nella capitale) di possedere una macchina.
Ma a quanto pare questo non basta ai politici inglesi e così il governo decide di varare una tassa sulle miglia percorse all’interno della verde metropoli londinese.
Le stime iniziali e gli studi effettuati su tale proposta ci informano che con questo tipo di tassa si può arrivare a pagare nel rush hour (ora di punta) fino a 1,34 sterline (2 euro) a miglio (1,6 km).
Le reazioni non si sono fatte attendere e una vistosa petizione on line che ha raccolto 165.000 firme in pochi giorni è stata presentata a chi di dovere.
È anche vero che la proposta dell’amministrazione inglese non è stata fatta con leggerezza, come qualcuno vorrebbe sostenere.
Infatti, il governo inglese ha investito quasi 10 milioni di sterline per trovare la soluzione al problema del traffico stradale. Gli esperti in materia di trasporti ritengono che, senza una azione radicale come quella proposta, nell’arco di 20-30 anni potrebbe esserci la paralisi totale delle principali arterie cittadine e nazionali.
La battaglia tra proposta e petizione continua, quest’ultima si prevede possa raggiungere ben 500.000 firme al 20 febbraio 2007, data ultima di presentazione. Stiamo a vedere dove l’ago della bilancia penderà stavolta.