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Londra schederà tutti i bambini

Londra schederà tutti i bambini
Presentato un piano per schedare 11 milioni di cittadini all’interno di un database informatico, pensato per i minori di 16 anni. Per la loro sicurezza, assicura il Governo

Londra – L’amministrazione Blair intende risolvere il problema della violenza sui minori identificando l’intera popolazione adolescente con un numero univoco ed un enorme database informatico chiamato Information Sharing Index. Il programma fa parte dell’iniziativa Every Child Matters, traducibile come ciascun bambino è importante, varata dal governo britannico per facilitare i compiti del network assistenziale rivolto ai minori in difficoltà: forze dell’ordine, assistenti sociali, psicologi.

I minori di 16 anni, pur non essendo dotati di un documento di riconoscimento nazionale, saranno così rintracciabili con agilità: “È uno strumento che prima di tutto serve a chiunque operi nel settore dell’infanzia e dell’adolescenza”, sostiene in una nota ufficiale il segretario dell’ufficio politiche sociali britannico, Ruth Kelly. “Può essere utilizzato per intervenire in maniera veloce ed immediata, in qualsiasi situazione di pericolo”.

L’idea verrà sottoposta al voto del parlamento nel 2006 e sembra essere in sintonia con le linee generali espresse dall’Interpol per la costruzione di un sistema informatico internazionale con funzioni anti-pedofilia. Le stime ufficiali del governo parlano di 11 milioni di bambini da schedare: una cifra sicuramente impressionante, in grado di rendere il lavoro dei sistemisti decisamente difficile.

La sicurezza, prima di ogni altra cosa, è quanto preoccupa gli amministratori governativi che dovranno occuparsene, come Ruth Kelly: “I dati contenuti nell’archivio saranno di tipo anagrafico, oltre ad avere dettagli riguardo all’ambiente familiare e scolastico”. Tutto quanto, assicura la funzionaria, “potrà essere visionato solo dalle autorità locali” attraverso un “servizio garantito contro qualsiasi tipo d’intrusione non autorizzata”.

Il problema dell’integrità dei dati è fondamentale, come sottolinea la stampa locale: il rischio di una fuga di dati potrebbe compromettere seriamente ed interamente la sicurezza dei piccoli sudditi di Sua Maestà. Con questo progetto, la Gran Bretagna raggiunge l’Olanda, già da tempo impegnata in un programma di registrazione informatica della popolazione minorenne. A differenza dell’Information Sharing Index, il database olandese prevede l’identificazione dei neonati dalla culla alla bara.

Tommaso Lombardi
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Incidente diplomatico tra Londra e Varsavia

Incidente diplomatico tra Londra e Varsavia

“La Gran Bretagna ha creato piú posti di lavoro per i polacchi che la Polonia stessa dopo la sua adesione all’Unione Europea”. Doveva essere una simpatica ed irriverente parodia, ma la mail dell’ambasciatore britannico a Varsavia Charles Crawford è stata pubblicata da un tabloid britannico, e l’ambasciatore è stato convocato al ministero degli esteri polacco- ha annunciato un portavoce-, per confrontare l’umor britannico e quello polacco…

Il diplomatico britannico si divertiva a sdrammatizzare in questa crisi sul budget, accusando il presidente francese Chirac di alimentare la povertà in Africa e di viziare gli agricoltori francesi.
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Londra, gay e lesbiche in lista di "nozze"

Londra, gay e lesbiche in lista di “nozze”
di Alfio Bernabei

LONDRA Coppie gay e lesbiche ieri hanno fatto la fila per registrare le loro unioni in vista del via libera al «matrimonio» a partire dal 21 dicembre. Devono passare quindici giorni tra la registrazione dell’unione e la cerimonia vera e propria nelle sale comunali. È una data storica. I pacs sono realtà e nella versione inglese somigliano molto alle nozze.
Pronti al «sì» ci sono nomi famosi, come il cantante Elton John e il suo partner David Furnish, insieme a migliaia di coppie sparpagliate tra Inghilterra, Scozia e Galles che finalmente possono unirsi e usufruire degli stessi diritti delle coppie eterosessuali. La legge è chiara. Il partner diventa il parente più prossimo e acquista gli stessi diritti nei riguardi di bambini, se ce ne sono, di eredità, pensione e abitazione. Sessant’anni fa in Inghilterra l’omosessualità era illegale. Oggi c’è l’eguaglianza di diritti a tutti gli effetti.
«Per noi significa soprattutto tranquillità e sicurezza reciproca» dice Alexander Cannell che si unirà con il suo partner Ian Buford. Il distretto londinese di Chelsea ha deciso di metterli in prima fila, la mattina del 21 alle otto, perché rappresentano la generazione che ha dovuto aspettare più a lungo per questo momento. Alexander ha 66 anni, Buford ne ha 72 (continua a recitare nell’ultima messa in scena di Mary Poppins). «Per noi la cerimonia significa che possiamo rilassarci» dice Alexander «ho lavorato nel settore pubblico per quarant’anni, abbiamo pagato le tasse, abbiamo vissuto in maniera rispettabile, perché dovremmo essere trattati diversamnte dagli altri? Adesso non dobbiamo più preoccuparci dell’eredità o di non essere riconosciuti dagli ospedali come parenti più prossimi. Le coppie più giovani forse non pensano a queste cose, ma è importante essere consultati sul tipo di trattamento o di cura che concerne il nostro partner».
Christine Kemp di 44 anni e Sue Price, 48, sono due lesbiche che hanno scelto per la cerimonia la data del 31 gennaio. «Si tratta essenzialmente di mettere a posto i nostri affari» ha detto Christine al Guardian. Si incontrarono otto anni fa, oggi gestiscono insieme un negozio di tappeti a Brighton. Si giurarono eterno amore un anno dopo, in cima a una collina su un’isola greca. Si scambiarono gli anelli al suono di Wonderful Life di Black sul mangianastri che si erano portate. «Questa è la parte romantica», ha detto Christine «adesso si tratta di formalizzare le cose. Sono scioccata dal fatto che può veramente succedere, e in maniera così normale». Sue ha commentato: «Per me c’è dell’altro. Sono di famiglia cattolica. Sono stata in convento e mi trascino quel senso di colpa tipico del cattolicesimo. Ho insegnato per vent’anni e nessuno sapeva niente di me. Avevo quarant’anni quando ho conosciuto Christine ed ho cominciato a vivere. L’unione è una conferma delle decisioni che ho preso nella mia vita. Inviterò mia madre che ha 82 anni».
Ian Johnson di 37 anni e Chris Worwood di 34 sono un’altra coppia pronta al grande passo. Sono insieme da quindici anni. Ian dice: «Possediamo insieme tutto ciò che abbiamo. Saremmo pazzi a non fare il pacs. Abbiamo parlato spesso di testamenti, ma questa è la cosa naturale da fare. Dodici anni fa Chris si è ammalato di tumore. Solo dopo che è guarito ci siamo resi conto che se fosse morto non avrei avuto diritto a niente come eredità, metà della casa sarebbe andata a suo padre». Che piani hanno per la cerimonia? «All’inizio ero contrario a fare una grande festa – dice Ian – «poi ci ho ripensato, ho tanti parenti, dei nipoti, inviteremo tutti. Non è che dobbiamo dimostrare qualcosa, io la vedo come una semplice conferma dell’impegno che ci siamo dimostrati negli ultimi quindici anni».
Dopo tante voci di una cerimonia sotto i riflettori di mezzo mondo che avrebbe potuto straripare in carnevalata, anche Elton John e David Furnish hanno deciso di unirsi in presenza dei soli genitori e testimoni. Poi ci sarà il ricevimento per gli amici. Non si sa ancora se l’altra grande coppia famosa, Peter Mandelson, attuale commissario britannico in Europa, e il suo partner di lunga data Renaldo da Silvia, si uniranno in presenza dei loro migliori amici, il premier Tony Blair e la moglie Cherie. Dopo aver promosso la legge sui pacs il governo continua a monitorarne l’implementazione e ha incaricato il viceministro Meg Munn, di lanciare una «campagna educativa» sui suoi vari aspetti. Affiancata da una dozzine di coppie gay e lesbiche che si preparano ad unirsi Munn ha detto: «Insieme ai diritti ci sono delle responsabilità. Vogliamo essere sicuri che gli interessati capiscano bene di che cosa si tratta». Tutti i media salutano i pacs come un segno di progresso civile. Si può parlare di sollievo e di orgoglio. Il paese cresce. Un applauso interessato arriva naturalmente anche da parte di sarti, pasticceri, gioiellieri, avvocati, ristoratori, che già possono contare su migliaia e migliaia di nuove coppie, un’ondata di «pink pound», la sterlina rosa.
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LONDRA: ESPLOSIONE DEPOSITO,

Londra, 17:51

G.B.:ESPLOSIONE DEPOSITO, LA PEGGIORE IN EUROPA;43 FERITI
Potrebbe essere la peggiore mai avvenuta in Europa, in tempo di pace, l’esplosione a catena prodottasi poco prima dell’alba in un deposito di carburante a Buncefield, localita’ situata una quarantina di chilometri a nord-ovest di Londra. Lo ha affermato Roy Wilsher, responsabile dei vigili del fuoco per la contea inglese dell’Hertfordshire, dove e’ avvenuta la sciagura le cui cause, come confermato dagli inquirenti, sono state quasi certamente del tutto accidentali. Wilsher ha precisato che la valutazione dell’entita’ dell’accaduto e’ stata fatta da esperti: “Cio’ ci fornisce una certa prospettiva di quello che ci ritroviamo a dover affrontare”, ha aggiunto. La polizia ha comunque avvertito di non escludere per il momento alcuna pista, troppo fresca essendo la memoria delle stragi del 7 luglio scorso nella capitale. Nonostante le dimensioni dello scoppio, l’enorme rogo che ha innescato e la gigantesca nube di denso fumo nerastro che ne e’ scaturita, visibile in maniera distinta anche dal centro londinese, il bilancio appare relativamente contenuto, e inferiore alle stime iniziali: nessun morto, mentre i feriti accertati ammontano nel complesso a 43; soltanto uno di questi versa in condizioni gravi. A Buncefeld e’ nel frattempo giunto, in rappresentanza del governo, il vice premier britannico John Prescot. L’incendio scatenato dalle esplosioni a catena, ha ammonito Wilsher, potrebbe durare per altre 24 ore. A titolo precauzionale alcune abitazioni prospicienti l’impianto devastato sono state fatte sgomberare, mentre le autorita’ hanno raccomandanto alla popolazione di restare in casa, con porte e finestre ben chiuse onde evitare possibili conseguenze dovute ai vapori sprigionati dal carburante bruciato, forse tossici. (AGI) http://credit-n.ru/offers-zaim/creditplus-online-zaimi.html http://credit-n.ru/offers-zaim/webbankir-online-zaim-na-kartu.html

Londra: principe Carlo interrogato nell'indagine su morte Diana

Londra: principe Carlo interrogato nell’indagine su morte Diana
domenica, 11 dicembre 2005 5.54
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LONDRA (Reuters) – Un investigatore della polizia britannica ha interrogato il principe Carlo nell’ambito dell’inchiesta sulla morte della principessa Diana, sua ex moglie. E’ quanto ha annunciato oggi l’ufficio dell’erede al trono inglese.

John Stevens, già capo della polizia di Londra, ha interrogato Carlo nell’ambito delle indagini sulle circostanze in cui morì Diana, deceduta nello schianto dell’auto con la quale viaggiava a forte velocità a Parigi nel 1997.

“Ho il piacere di confermare che il principe di Galles Carlo ha incontrato Lord Stevens nell’ambito dell’indagine”, ha detto a Reuters un portavoce del principe Carlo.

Il giornale Sunday Times ha detto che l’incontro è avvenuto nella residenza londinese del principe, Clarence House, ed è durata diverse ore.

Il medico legale della Casa reale britannica Michael Burgess ha chiesto a Stevens di esaminare gli elementi secondo i quali la morte di Diana non fu un incidente, nell’ambito dell’inchiesta ufficiale.

Diana, separatasi da Carlo nel 1992 per poi divorziare, morì col suo nuovo compagno Dodi al Fayed e l’autista Henri Paul in uno schianto in un tunnel stradale di Parigi.

L’inchiesta francese concluse nel 1999 che l’incidente fu causato dalla guida eccessivamente veloce ed in stato di ubriachezza di Paul.

Diverse teorie sono emerse da allora ipotizzando complotti e Burgess ha detto di volere che un’inchiesta metta fine a queste speculazioni.

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