01/09/2006
Londra: stop ai lavoratori bulgari e rumeni
Londra: stop ai lavoratori bulgari e romeni
http://ilgiornale.it
Erica Orsini
da Londra
Ingresso limitato in Gran Bretagna per la nuova manodopera dell’Est europeo. Per tentare di frenare un flusso migratorio rivelatosi assolutamente incontrollabile negli anni, il governo laburista di Tony Blair sta pensando di introdurre delle misure drastiche nel sistema di rilascio dei permessi di lavoro per i lavoratori bulgari e rumeni. A meno che il 27 settembre prossimo la Commissione Europea non decida diversamente, infatti, dal primo gennaio del 2007 Bulgaria e Romania entreranno ufficialmente nella rosa dei Paesi dell’Ue. E questo significa che non appena le frontiere saranno aperte una massa di cittadini lascerà il proprio Paese per andare a cercare un’occupazione dove questo è ancora possibile.
Fino a questo momento la Gran Bretagna ha rappresentato una delle mete più ambite e accessibili. Nel 2004, insieme all’Irlanda e alla Svezia, aveva spalancato ai Paesi membri le porte del suo mercato del lavoro provocando un flusso migratorio molto più ampio di quanto ci si attendesse e di quanto il Paese stesso fosse in grado di sopportare. Le ultime statistiche segnalano che negli ultimi due anni sono stati regolarmente registrati in Inghilterra 447mila lavoratori dell’Est europeo, di cui il 54 per cento proviene dalla Polonia.
Ora il governo Blair tenta disperatamente di correre ai ripari. Una fonte vicina all’esecutivo ha infatti rivelato ieri al quotidiano The Guardian che i ministri stanno studiando un sistema di accesso con regole ferree. Per poter venir a lavorare in Gran Bretagna bulgari e rumeni dovrebbero quindi dimostrare di avere una preparazione professionale molto specifica.