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Petrolio continua calo a Londra anche se restano timori Iran

Petrolio continua calo a Londra anche se restano timori Iran

http://today.reuters.it
Il prezzo del petrolio sulla piazza londinese è ancora in calo, continuando il trend già visto ieri, quando aveva perso circa 2 dollari il barile dopo i dati sulle scorte Usa.

Restano tuttavia i timori sul tema nucleare in Iran che arginano i ribassi.

Le vendite sono partite ieri dopo che l’Eia ha mostrato che le scorte di benzina Usa, le più osservate in vista dell’inizio dei viaggi estivi e per cui si prevedeva una contrazione di 700.000 barili, sono invece cresciute di 2,1 milioni di barili in settimana.

Le scorte Usa di greggio sono aumentate di 1,7 milioni di barili, ampiamente sopra le previsioni degli analisti che indicavano una flessione di 100.000 barili, quelle di distillati sono calate di 1,1 milioni di barili a fronte di una stima per un ribasso di 100.000 barili.

Attorno alle ore 12,25 italiane il futures sul greggio Usa quota 71,95 dollari in calo di 33 centesimi, quello sul brent è a 72,35 dollari in calo di 30 centesimi. http://credit-n.ru/kreditnye-karty.html http://credit-n.ru/offers-zaim/joymoney-srochnye-online-zaymi.html

Londra, porte chiuse per l'IVA hi-tech

Londra, porte chiuse per l’IVA hi-tech

(Tratto da punto-informatico.it)
Le frodi hanno superato il miliardo di euro; il Governo anglosassone spinge per un aggiornamento della legge vigente anche a costo di andare contro le decisioni UE
Londra – L’evasione del pagamento dell’IVA legata alle transazioni commerciali fra stati comunitari inizia a preoccupare il Regno Unito. Il Governo di Sua Maestà è intenzionato a sostenere presso la Commissione Europea una decisiva correzione della legge sull’imposta sul valore aggiunto. Her Majesty’s Revenue and Customs (HMRC) – il ministero delle imposte – la scorsa settimana ha confermato che un cambiamento legislativo potrebbe migliorare la sua capacità di fronteggiare il fenomeno del cosiddetto “carousel fraud”, ovvero le truffe d’IVA. In pratica, quando un’azienda inserisce la voce di imposta nelle fatture di vendita, ma poi non si preoccupa di pagarla allo Stato. Un fenomeno che sembra diffusissimo nel settore dell’alta tecnologia.

Secondo il HMRC, i settori con più frodi sono quelli della telefonia e dell’hardware PC, e su tutti il comparto processori. Il commercio fra una nazione comunitaria e l’altra ha fatto dilagare il fenomeno. Il dibattito si è acceso ulteriormente nei toni quando tre imprese anglosassoni non sono riuscite a recuperare l’IVA fatturata da venditori che avevano eluso l’imposta, con conseguenze pesantissime.

Il VAT and Duties Tribunal aveva confermato che il loro diritto non poteva che decadere, dato che i beni acquistati erano stati oggetti di “carousel fraud”. Secondo lo studio di avvocati Peters and Peters, che si è occupato della querelle, Optigen, Fulcrum Electronics e Bond House Systems non “erano altro che commercianti legali specializzati nell’import/export di chip” e totalmente estranei alla frode. “Siamo stati obbligati a cessare l’attività dopo il rifiuto di rimborso dell’imposta, valutato circa 19,3 milioni di euro. Adesso siamo in liquidazione”, ha dichiarato Ian Prescott, socio della Bond House Systems.

Le autorità anglosassoni, poi, hanno richiesto a Bruxelles di poter legiferare al riguardo, inserendo nella legge sull’IVA una norma che permetta il recupero, dalle aziende, dell’imposta non pagata. La Corte Europea di Giustizia si è opposta duramente, dichiarando che “il diritto al rimborso dell’IVA di una persona non può essere precluso dal fatto che a sua insaputa nella catena di commercializzazione vi siano state delle frodi”.

Il sistema anglosassone per il recupero delle imposte è diverso da quello italiano, e forse proprio per questo motivo il problema delle frodi d’IVA è balzato all’onore delle cronache. La proposta anglosassone è di rendere possibile il rimborso solo ed esclusivamente quando i beni vengono venduti ai consumatori, in pratica alla fine della catena di vendita.

“Stiamo chiedendo di operare con condizioni diverse, per rompere il meccanismo che sfruttano i criminali per frodare il fisco”, ha dichiarato un portavoce di HMRC alla testata ZDNet UK. “Spero che la Commissione Europea e gli stati membri guardino con favore alla nostra proposta, e che il Regno Unito possa legiferare al riguardo il più presto possibile”, ha aggiunto Dawn Primarolo, Ministro del Paymaster General. Recentemente anche l’Austria e la Germania si sono espresse a favore di questa iniziativa, ma la Commissione Europea non ha ancora deciso.

HMRC ha rilevato che nel periodo 2004/2005 il valore delle frodi di questo tipo è stato stimato fra gli 1,6 miliardi di euro e i 2,7 miliardi di euro. E questi sono dati che riguardano solo il Regno Unito; si profila quindi, secondo gli analisti, un buco di decine di milioni di euro per gli erari dell’intera Comunità Europea.

Dario d’Elia http://credit-n.ru/vklady.html http://credit-n.ru/offers-zaim/online-zaym-na-kartu-payps.html

Jaguar chiude sede storica di Coventry

Jaguar chiude sede storica di Coventry

(Tratto dal sito Euronews.com)

La Jaguar dice addio al suo passato. La mitica auto sportiva di lusso ha venduto la storica fabbrica Browns Lane di Coventry, a nord di Londra.
Diventata un marchio dell’americana Ford, la Jaguar sposterà i dipendenti in un altro stabilimento per tagliare i costi.

Eppure non si puo’ non provare nostalgia guardando le vecchie immagini, quando la celebre auto faceva sognare intere generazioni: e i sogni, almeno, non costano niente. Ma si sa, la logica del business spinge a guardare verso il futuro, verso nuovi orizzonti, che significa poi nuovi mercati.

Chiusa Coventry, che d’altronde dal 2005 aveva già sospeso la produzione di auto, la Jaguar sarà costruita solo nei siti di Halewood, Birmingham e Gaydon, dove ci lavorano quasi otto mila dipendenti.

Dopo 55 anni Browns Lane diventerà la sede di un anonimo stabilimento per la costruzione di prefabbricati. Una vendita che ha fruttato alla Ford piu’ di 72 milioni di euro. Il colosso americano doveva studiare un modo per bilanciare le perdite e il calo nelle vendite della mitica automobile, trovando la soluzione forse meno gradita, ma sicuramente la piu’ efficace.

I dirigenti della Jaguar pero’ si sono fatti passare la nostalgia velocemente, pensando magari ai futuri bilanci del gruppo. Ma non sarà la stessa cosa per chi ha lavorato a Browns Lane per tanti anni, e vedrà la chiusura della fabbrica come il malinconico epilogo di un’epoca che vivrà solo nei ricordi. http://credit-n.ru/zaymyi-next.html http://credit-n.ru/offers-zaim/creditter-srochnye-zaymi-online.html

Greenspan consigliere onorario Gordon Brown su economia mondiale

Greenspan consigliere onorario Gordon Brown su economia mondiale 

LONDRA, 1 febbraio (Reuters) – Da oggi ex numero uno di Federal Reserve dopo quasi diciannove anni di presidenza, Alan Greenspan ha accettato di assumere l’incarico di consigliere onorario del cancelliere dello scacchiere britannico Gordon Brown per le questioni riguardanti i cambiamenti dell’economia mondiale.

Lo annuncia il Tesoro britannico.

Tra l’ex banchiere centrale Usa e il responsabile alle Finanze del Regno Unito esisteva da tempo una stretta relazione professionale.

“Sono lietissimo che il dottor Greenspan abbia accettato il ruolo di consigliere onorario. Le sue consulenze sui temi del cambiamento nell’economia globale saranno molto apprezzate” dice Brown.

A dicembre il cancelliere dello Scacchiere ha ospitato a Londra una speciale riunione dei ministri finanziari e dei banchieri centrali del G7 in onore di Greenspan, che ormani da tempo Brown definisce come “la roccia di stabilità su cui è costruita l’economia globale di oggi”.

Greenspan ha a propria volta tessuto le lodi di Brown definendolo “senza pari tra i responsabili mondiali di politica economica”. http://credit-n.ru/blog-single-tg.html http://credit-n.ru/offers-zaim/turbozaim-zaimy-online-bez-otkazov.html

Londra, porte chiuse per l'IVA hi-tech

Londra, porte chiuse per l’IVA hi-tech

(Tratto da punto-informatico.it)
Le frodi hanno superato il miliardo di euro; il Governo anglosassone spinge per un aggiornamento della legge vigente anche a costo di andare contro le decisioni UE
Londra – L’evasione del pagamento dell’IVA legata alle transazioni commerciali fra stati comunitari inizia a preoccupare il Regno Unito. Il Governo di Sua Maestà è intenzionato a sostenere presso la Commissione Europea una decisiva correzione della legge sull’imposta sul valore aggiunto. Her Majesty’s Revenue and Customs (HMRC) – il ministero delle imposte – la scorsa settimana ha confermato che un cambiamento legislativo potrebbe migliorare la sua capacità di fronteggiare il fenomeno del cosiddetto “carousel fraud”, ovvero le truffe d’IVA. In pratica, quando un’azienda inserisce la voce di imposta nelle fatture di vendita, ma poi non si preoccupa di pagarla allo Stato. Un fenomeno che sembra diffusissimo nel settore dell’alta tecnologia.

Secondo il HMRC, i settori con più frodi sono quelli della telefonia e dell’hardware PC, e su tutti il comparto processori. Il commercio fra una nazione comunitaria e l’altra ha fatto dilagare il fenomeno. Il dibattito si è acceso ulteriormente nei toni quando tre imprese anglosassoni non sono riuscite a recuperare l’IVA fatturata da venditori che avevano eluso l’imposta, con conseguenze pesantissime.

Il VAT and Duties Tribunal aveva confermato che il loro diritto non poteva che decadere, dato che i beni acquistati erano stati oggetti di “carousel fraud”. Secondo lo studio di avvocati Peters and Peters, che si è occupato della querelle, Optigen, Fulcrum Electronics e Bond House Systems non “erano altro che commercianti legali specializzati nell’import/export di chip” e totalmente estranei alla frode. “Siamo stati obbligati a cessare l’attività dopo il rifiuto di rimborso dell’imposta, valutato circa 19,3 milioni di euro. Adesso siamo in liquidazione”, ha dichiarato Ian Prescott, socio della Bond House Systems.

Le autorità anglosassoni, poi, hanno richiesto a Bruxelles di poter legiferare al riguardo, inserendo nella legge sull’IVA una norma che permetta il recupero, dalle aziende, dell’imposta non pagata. La Corte Europea di Giustizia si è opposta duramente, dichiarando che “il diritto al rimborso dell’IVA di una persona non può essere precluso dal fatto che a sua insaputa nella catena di commercializzazione vi siano state delle frodi”.

Il sistema anglosassone per il recupero delle imposte è diverso da quello italiano, e forse proprio per questo motivo il problema delle frodi d’IVA è balzato all’onore delle cronache. La proposta anglosassone è di rendere possibile il rimborso solo ed esclusivamente quando i beni vengono venduti ai consumatori, in pratica alla fine della catena di vendita.

“Stiamo chiedendo di operare con condizioni diverse, per rompere il meccanismo che sfruttano i criminali per frodare il fisco”, ha dichiarato un portavoce di HMRC alla testata ZDNet UK. “Spero che la Commissione Europea e gli stati membri guardino con favore alla nostra proposta, e che il Regno Unito possa legiferare al riguardo il più presto possibile”, ha aggiunto Dawn Primarolo, Ministro del Paymaster General. Recentemente anche l’Austria e la Germania si sono espresse a favore di questa iniziativa, ma la Commissione Europea non ha ancora deciso.

HMRC ha rilevato che nel periodo 2004/2005 il valore delle frodi di questo tipo è stato stimato fra gli 1,6 miliardi di euro e i 2,7 miliardi di euro. E questi sono dati che riguardano solo il Regno Unito; si profila quindi, secondo gli analisti, un buco di decine di milioni di euro per gli erari dell’intera Comunità Europea.

Dario d’Elia http://credit-n.ru/kreditnye-karty.html http://credit-n.ru/offers-zaim/zaymer-online-zaymi.html

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