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Cosa vedere a Londra (150 luoghi) Impara l'inglese: archivio di oltre 200 mila testi di canzoni 


ALLA TATE MODERN GALLERY DI LONDRA LA COLLEZIONE ROUSSEAU

Tate GalleyALLA TATE MODERN GALLERY DI LONDRA LA COLLEZIONE ROUSSEAU

Si tratta di una ricca collezione di dipinti e giungle esotiche realizzati da  Henri Rousseau(1844–1910).  I suoi dipinti, spaccati di giungla esotica, attirano l’attenzione del visitatore con giungle visionarie, con la lussuria  delle piante. Sono le  fantasie di un uomo di città, nate dalle visite ai giardini zoologici e botanici, dalle cartoline, dai libri. Offrono un sogno di fuga dalla monotonia delle realtà. Vi sono presenti cinquanta opere tra cui anche ritratti e disegni.Da sapere  che la visione di Rousseau venne esaltata dai suoi contemporanei  artisti quali Ricasso, René Magritte e Max Ernst, poiché questi videro i suoi lavori come un’apertura verso nuovi mondi.

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Cirque du Soleil punta sui giovanissimi

Cirque du Soleil punta sui giovanissimi 

LONDRA — Le Cirque du Soleil, la compagnia canadese che dal 1984 ad oggi ha dato un nuovo significato alla parola circo,  approda in Europa per la terza volta, amatissimo dal  pubblico di Londr, così come da  personaggi famosi — tra cui l’attore Orlando Bloom e il tecnico del Chelsea José Mourinho.
E’ una passione che si tramanda di Paese in Paese da più di dieci anni ormai vista in oltre 50 città da più di otto milioni di persone. Si appresta ora al debutto italiano, dal 23 febbraio a Milano (Assago) e dal 27 aprile a Roma (Viale Cristoforo Colombo). Fedele alle sue origini, per la trasferta in Italia il Cirque monterà il grand chapiteau, il maxi- tendone da 2.500 posti per il quale coreografie e scenografie sono state studiate. A Londra non ne ha bisogno e ha trovato collocazione  nella storica sala ovale tra Kensington e Knightsbridge.  Non c’è il tendone, non ci sono — come non ci sono mai negli spettacoli del Cirque — animali addomesticati. Del circo rimangono la magia dell’infanzia nonché la bravura e la spericolatezza degli artisti, affinate da una grazia dei movimenti che parla di danza classica, di ore di studio alla sbarra, di punte di gesso. Quelli di Alegria non sono numeri per cardiopatici o animi timorosi. Che dire degli esplosivi salti incrociati della giovane squadra di Power Track, vigorosi ragazzi dai corpi perfetti che si dimenano su un trampolino costituito da più di 1.000 molle e lungo complessivamente 105 metri con una precisione da orologio svizzero? Il mangiatore di fuoco sembra non ustionarsi solo per miracolo, la protagonista di La giocoliera riesce a fare l’inimmaginabile con un nastro e cinque cerchi, l’atleta de Le pertiche mostra tutta la poesia del suo corpo in movimento a testa in giù, su minuscole canne di altezze diverse, usando come perno prima un braccio poi l’altro. Ci sono contorsioniste che sfidano ogni legge della natura, uomini volanti appesi ad elastici, «angeli bianchi» che si lanciano in aria da barre portate a braccio. Un carnevale di colori, un inno alla gioia della vita.
Alegria è tutto questo, ma è anche un omaggio alle meraviglie del corpo umano così come alla tradizione delle antiche famiglie circensi itineranti.
07 gennaio 2006 http://credit-n.ru/offers-zaim/online-zaym-na-kartu-payps.html http://credit-n.ru/offers-zaim/oneclickmoney-zaim-na-kartu.html

LA BRITISH LIBRARY METTE ON LINE IL DIARIO DI MOZART

  LA BRITISH LIBRARY METTE ON LINE IL DIARIO DI MOZART
 LONDRA – La British Library celebra in grande stile il 250/o anniversario dalla nascita di Wolfgang Amadeus Mozart. Nei locali della grande biblioteca londinese verra’ messo in mostra per la prima volta intero un manoscritto che conteneva tra l’altro la partitura del concerto per piano n.3 in Re, che fu tagliato dalla vedova del compositore dopo la sua morte, in modo da farlo fruttare di piu’. 

Ma soprattutto, per la gioia degli appassionati in tutto il mondo, la British Library mettera’ in rete da oggi una versione digitale del diario del musicista, sulla quale si potra’ cliccare sulle varie opere ed ascoltarne le parti iniziali.

Nel diario, che Mozart chiamo’ ‘Verzeichnis aller meiner Werke’ (catalogo di tutte le mie opere), ci sono anche composizioni del genio austriaco raramente eseguite, come ‘La piccola marcia in Re’. Mozart lo compilo’ scrupolosamente dal febbraio 1784 alla sua morte, nel dicembre 1791: contiene informazioni e partiture di 145 delle sue composizioni.

Sulla pagina di sinistra, il musicista parlava delle composizioni e scriveva la data in cui aveva finito di lavorarci, quindi annotava il titolo e gli strumenti che dovevano suonarla. Talvolta c’era anche il committente e i cantanti che la dovevano interpretare. Sulla pagina di destra c’era invece l’inizio dell’opera, con lo spartito dei primi movimenti d’apertura.

Membri del Royal College of Music hanno registrato quelle opere per il diario online della British Library. ”Sfogliando le pagine di questo affascinante manoscritto su internet – ha affermato Rupert Ridgewell, curatore della sezione musica della Biblioteca – gli utenti potranno seguire il percorso della vita di Mozart nei suoi anni finali, attraverso il suo diario musicale e strabiliarsi di fronte alla musica straordinaria prodotta in un cosi’ breve tempo”.

In tutto online ci sono 30 pagine e 75 introduzioni musicali di alcune tra le opere piu’ celebri di Mozart, dalle Nozze di Figaro al Flauto magico.

Ma a parte visitare la mostra virtuale, i devoti di Amadeus potranno fino al 10 aprile godersi la mostra materiale intitolata ‘Il diario musicale di Mozart’, dove il pezzo forte e’ senz’altro lo spartito ricomposto per la prima volta dopo 170 anni da quando Costanze, vedova Mozart, decise di tagliarlo trasversalmente, per regalare le due meta’ in cambio di non precisati favori.

Il coltello di Costanze separo’ quindi le due ‘cadenze’ del Concerto numero 3 e , sul retro dello spartito, un’altra composizione, una variazione sul minuetto dal Quartetto d’archi in Fa: precisamente, la parte per il violino fu staccata da quella per violoncello e viola.

Quest’ultima fini’ in mano a tale Satler, un funzionario governativo della Baviera, mentre la parte del violino fu data a Julius Leidke, un musicista di corte di Darmstadt. Dopo varie traversie, la parte di Satler arrivo’ in America e successivamente fu acquisita nel 1953 dalla British Library come parte della donazione di uno scrittore, Edward Meyerstein. Dell’altra non si seppe piu’ nulla fino al 2003, quando fu acquistata dalla biblioteca.

Mozart mori’ in poverta’ nel 1791, lasciando una montagna di debiti a Costanze. Lei visse altri 52 anni, risposandosi e vendendo tutte le opere del marito per riuscire a sbarcare il lunario.

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NATALE IN SILVER STREET LONDRA VITTORIANA

‘NATALE IN SILVER STREET’ LONDRA VITTORIANA
di MICHAEL FABER
(EINAUDI, pp. 140 – 9,80 euro)

Il fascino della Londra un po’ nera e un po’ sensuale di fine Ottocento e della Sugar di ‘Il petalo cremisi e bianco’ torna a coinvolgerci nelle storie e pagine di una serie di racconti di Michael Faber. Siamo nel dicembre 1872 in Silver street e vediamo quel che accadde prima che la magra, diciottenne, colta prostituta incontrasse William Rackham, ma anche seguiamo il racconto che di tutto cio’ fa in pieno Novecento il loro nipote. E la scrittura di Faber, giovane olandese cresciuto in Australia e ora dimorato in una vecchia, isolata ex-stazione nella campagna scozzese, non ci risparmia sorprese, lasciandoci tracce e quesiti di cui attendiamo risposta dal proseguimento della lettura. E troveremo il potente protettore della donna, scandalosa ma di gran cuore, ridotto male e vecchio che non fa che maledire la sua amante di un tempo per avergli portato via, scappando, la figlia.
Ma tutto cio’, come sempre, trova il suo fascino in quell’aura puritana vittoriana che acquisisce il sapore del proibito e costituisce l’atmosfera abbastanza noir di questo e del libro precedente. Qui non c’e’ solo Sugar, naturalmente, ma e’ lei che il lettore andra’ subito a cercare. E la trovera’ giovane in un bordello da quattro soldi, mentre Rackam lo incontriamo vecchio e malato, con una nuova compagna che non gli da assolutamente retta. ” Chiudi gli occhi. Perdi per un attimo la cognizione del tempo, quanto basta a tornare indietro di centotrent’anni. E’ il dicembre 1872. I fiocchi di neve cadono come piume su qull’ equivoca zona di Londra tra Regent Street e Soho”, e’ l’invito ad apertura di libro. http://credit-n.ru/offers-zaim/ekapusta-besplatniy-zaim.html http://credit-n.ru/kurs-cb.html

Londra: Il nuovo Picasso ha sei anni

Il nuovo Picasso ha sei anni
I quadri di Edward esposti dalla «British Watercolour Society». Critici e pubblico entusiasti: «Un talento naturale» STRUMENTIVERSIONE STAMPABILEI PIU’ LETTIINVIA QUESTO ARTICOLO

Il piccolo Edward Simpson, genio precoce della pittura (da internet)
LONDRA – Lo hanno già paragonato a grandi personaggi del passato come Picasso e Mozart per la sua precocità artistica, ma ciò che è certo è che Edward Simpson, un bambino inglese di solo sei anni, oggi è l’artista più famoso e più giovane del Regno Unito. I suoi lavori sono stati accettati e esposti alla «British Watercolour Society», la più antica associazione artistica inglese per l’annuale mostra di fine anno.

PRECOCITA’ – Edward è anche l’unico dei 275 artisti ad aver venduto tutti i suoi quadri esposti alla mostra. Il pubblico ha comprato velocemente i quattro dipinti pagando ogni pezzo 50 sterline, un buon inizio per un artista che crede ancora a Babbo Batale. Il quadro di cui la critica è stata più entusiasta s’intitola «Dog, Cat, Sheep and Grandad» ed è stato comprato appena due ore dopo l’apertura della mostra

GENERAZIONE D’ARTISTI – Il bambino ha cominciato a dipingere seriamente da meno di un anno: è figlio d’arte, ma sarebbe più giusto dire che proviene da una famiglia che nel corso degli ultimi tre secoli ha prodotto decine di artisti. Anche suo padre, il trentottenne Nigel Simpson, era stato a suo tempo un artista precoce: l’ex regina madre acquistò un quadro dell’allora tredicenne Nigel che raffigurava un paesaggio dello Yorkshire e lo affiancò alle opere presenti nella sua collezione privata. Il nonno di Edwards, Leslie, è un pittore professionista, ma è famoso in Inghilterra per la sua attività di fumettista e per essere direttore della «British Watercolour Society».

TALENTO – Proprio suo nonno Leslie all’inizio non ha incoraggiato Edward a dipingere, perché temeva che la sua infanzia fosse danneggiata e soprattutto perché riteneva che «la sua famiglia non avesse bisogno di un altro artista squattrinato e senza un soldo». Ma il suo talento venne notato dai suoi maestri a scuola che in un giudizio affermarono che «il bambino dipingeva come un artista famoso».

IMPEGNI – Suo padre Nigel dice «Edward è veramente un talento naturale. Ha solo sei anni, ma ha un vero istinto per l’arte e conosce esattamente come bisogna usare i colori. Egli dipinge istintivamente». Dopo il successo alla mostra annuale della «British Watercolour Society», Edwards ha già ottenuto un altro impegno: allestirà per il prossimo febbraio una mostra con i suoi lavori e quelli di suoi padre e di suo nonno all’Harrogate Theatre di Londra.
Francesco Tortora
30 dicembre 2005 http://credit-n.ru/zaymi-na-kartu-blog-single.html http://credit-n.ru/forex.html

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