26/05/2006
A Londra i palmari vanno sottoterra
A Londra i palmari vanno sottoterra
Tratto da http://cwi.it
Quando alla fine del 2004 i responsabili della London Underground (LU), la società che gestisce la linea metropolitana di Londra, erano in fase di testing di una serie di terminali palmari rinforzati (in gergo definiti ‘rugged’) da utilizzarsi nelle operazioni sotterranee hanno deciso di gettarli in un pozzo profondo 2 metri. Si trattava di una prova informale, potenzialmente costosa, visto il prezzo dell’hardware di circa 1.700 dollari cadauno. “Tuttavia (il dispositivo) ha continuato a funzionare”, spiega Martyn Capes, project manager di Tube Lines, società di manutenzione che lavora in partnership con LU, e che ha scelto di servirsi dei palmari come parte di un progetto di rinnovo delle linee del valore di 52 milioni di dollari. Dopo aver passato circa sei mesi alla ricerca dei dispositivi da impiegare lungo un tracciato di oltre 330 chilometri di lunghezza per 101 stazioni, Tubes Lines ha optato per il modello PPT8800 di Symbol Technologies. Circa 200 esemplari sono quindi stati messi al lavoro a gennaio dello scorso anno.
Tra i fattori principali che hanno guidato questa scelta sono state robustezza e resistenza alle cadute, così come durata delle batterie e capacità wireless: “Sono caduti da altezze variabili da 4 a 6 metri, in acqua e coperti di olio. In tutto questo tempo ne abbiamo rotti solo due”, aggiunge Capes: uno dei due è stato accidentalmente schiacciato da un treno; l’altro da un elevatore. I palmari – che pesano 300 grammi e possono alloggiare in una tasca grande – utilizzano del software sviluppato dalla società Syclo e hanno trasformato il lavoro delle squadre di manutenzione e rinnovamento che operano nel sottosuolo, accedendo alle informazioni che una volta erano contenute in 550 database. Per la prima volta, i tecnici sono quindi stati in grado di ottenere i dati mentre si trovano sul sito di lavoro, inclusi quelli storici sulle riparazioni e informazioni su eventuali interruzioni del servizio, dichiara Marc Chesover, direttore delle operazioni europee di Syclo.
I PPT8800 impiegano una rete Wi-Fi installata lungo i binari in locazioni di superficie. Sottoterra ci sono invece cavi Ethernet per la connessione. In tutto l’investimento hardware in Wi-Fi e terminali è stata di 435.000 dollari. Capes ignora invece il costo dell’integrazione software mentre è stato avviata una fase di valutazione del ROI. I dispositivi hanno in ogni caso già aiutato a ridurre da 15 a 2 i passi necessari a un processo per inviare gli ordini di lavoro. “Anziché riempire fogli di carta gli utenti hanno abbracciato la tecnologia e qualcuno ha commentato di poter fare il lavoro per cui è pagato, ossia la gestione del deposito dei treni”, rivela Capes, secondo il quale agli utenti è stato effettivamente chiesto di prender parte al processo di selezione del sistema: “Abbiamo permesso loro di scegliere un dispositivo coinvolgendoli dall’inizio. In questo modo si sono sentiti parte del processo. Devono portarli con sé 12 ore al giorno”.
Un ostacolo all’implementazione ha riguardato un problema con il sistema operativo originale, Pocket PC 2003, che all’inizio non si avviava propriamente. Presso la sede di Symbol è stata però creata una patch correttiva. Capes ha anche dovuto condurre un test di sicurezza del sistema wireless e palmare per assicurare ai dirigenti di LU che non avrebbe inavvertitamente cambiato le segnalazioni dei treni. Per provarlo sono stati necessari sei mesi “molto di più di quanto pensavamo”. In futuro Tube Lines spera di utilizzare anche le capacità GPS dei palmari e integrarle con un sistema informativo geografico che aiuterebbe le operazioni di scavo. LU sta tra l’altro considerando l’utilizzo di tag RFID per mantenere traccia di dove sono collocati i treni e i veicoli di emergenza, conclude Capes. Tube Lines sta infine conducendo dei test con i terminali Symbol MC 70, equipaggiati di sistemi cellulari.