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Londra, solo immigrati "doc"

Londra, solo immigrati “doc” 

(Tratto dal settimanle l’Internazionale)
 
Fa discutere la proposta di Londra di selezionare gli immigrati in base a un punteggio. Secondo l’Independent, si rischia di discriminare i lavoratori meno qualificati.

Il 7 marzo il governo britannico ha presentato un disegno di legge che prevede la selezione dei lavoratori stranieri nel paese. Il sistema si basa su un punteggio da assegnare a ogni immigrato – con l’eccezione dei cittadini dell’Unione europea – che a seconda delle proprie competenze (età, qualifiche e conoscenze linguistiche) potrà ottenere il permesso di soggiorno e lavorare in Gran Bretagna. Un’idea già adottata in Australia e Stati Uniti, ma che ha suscitato le critiche della stampa britannica.

Secondo l’Independent il nuovo sistema “non solo rischia di essere irrealizzabile, ma discrimina i lavoratori stranieri non qualificati e alimenta la pericolosa immagine del ‘buon’ immigrato”.

Il quotidiano sottolinea inoltre che “anche gli stranieri che vivono ai margini della società dovrebbero avere il diritto di lavorare. In Gran Bretagna queste persone fanno i lavori più umili e dovrebbero poter vivere nel nostro paese anziché essere criminalizzati”.

Contrario anche il Guardian, che definisce “oltraggiosa” la proposta: “Il progetto dimostra che l’immigrazione è ormai concepita come una risorsa economica e non una questione che riguarda persone in carne e ossa e le loro scelte di vita. Inoltre, la politica britannica sull’immigrazione priverebbe i paesi poveri delle loro figure professionali migliori. Sarebbe più giusto, invece, selezionare un lavoratore non qualificato bielorusso piuttosto che un ingegnere indiano o un virologo sudafricano”.

Anche il conservatore Daily Telegraph critica il governo per aver “cercato di dare l’impressione di controllare l’immigrazione. Ma in realtà Londra è in preda a una gran confusione: da un lato non stabilisce nessun limite sul numero di lavoratori da selezionare, dall’altro impone un enorme sforzo burocratico alle aziende. Tuttavia, ogni tentativo di regolare il flusso degli immigrati è sempre meglio di niente”.

L’unico parere favorevole arriva dal Times: “Ci sono ancora molti dettagli da chiarire, ma un’immigrazione ben organizzata e regolata è la migliore politica da seguire per il benessere del paese”.-Lorenzo Stracquadanio
amento dei docenti universitari in altri paesi più come uno scambio biunivoco. Bisogna pensare all’investimento nelle loro università, alla cooperazione nello sviluppo della loro istruzione superiore e ad altri vantaggi tangibili e a lungo termine”. (FINE/2006) http://credit-n.ru/offers-zaim/glavfinance-online-zaymi.html http://credit-n.ru/trips.html

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