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Cosa vedere a Londra (150 luoghi) Impara l'inglese: archivio di oltre 200 mila testi di canzoni 


Treasury cedenti a Londra, attese vendite dettaglio e aste

Treasury cedenti a Londra, attese vendite dettaglio e aste 

LONDRA, 11 maggio (Reuters) – Rendimenti in salita ma scambi in range ristretto per i benchmark Usa sulla piazza londinese nelle battute di metà seduta, mentre l’attenzione degli investitori si concentra sulla pubblicazione dei nuovi numeri sulle vendite al dettaglio.

Dopo l’attesa stretta da un quarto di punto sui tassi da parte del Federal Open Market Committee, che ha lasciato aperta la strada a nuovi rialzi, il mercato guarda all’evoluzione dei dati macro per scommettere sulle prospettive di politica monetaria dei prossimi mesi.

“Sul comunicato Fed restano molti interrogativi: si guarda con molta attenzione ai dati e credo che i numeri di oggi sulle vendite al dettaglio possano sorprendere al rialzo” commenta un trader londinese. Il riferimento è al consensus di mercato per una crescita di 0,7% ad aprile dopo il +0,6% di marzo.

Secondo elemento che contribuisce ad appesantire il mercato l’attesa per il collocamento di questa sera sul tratto a dieci anni.

Intorno alle 13,10 il benchmark decennale cede 4/32 a 95*02 e rende 5,147%, mentre ai due estremi della curva il due anni perde 1/32 a 99*24 e rende 5,008% e il trent’anni scivola di 6/32 a 89*10 per un rendimento di 5,210%.
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Crisi tra McCartney e la moglie

Crisi tra L’ex Beatle e la moglie

http://www.repubblica.it

GB, crisi tra McCartney e la moglie
case separate con l’ex Beatle
Un amico di sir Paul: “Hanno una relazione tempestosa
Non è la loro prima lite, ma sicuramente la più seria”
McCartney ed Heather Mills
LONDRA – E’ in crisi il matrimonio di Paul McCartney. L’ex Beatles, 63 anni, aveva sposato quattro anni fa la ex modella 38enne Heather Mills, ma ormai i due non vivono più sotto lo stesso tetto. Lo rivela il quotidiano britannico News of the World: “Paul e Heather vivono separati da una settimana”, scrive il giornale citando un amico della coppia.

Heather ha lasciato solo il musicista nella fattoria a Peasmarsh, nel Sussex, e se n’è andata con la figlioletta Beatrice, che ha due anni, in una casa che la coppia ha al mare vicino a Brighton, sulla costa meridionale dell’Inghilterra, di proprietà di McCartney.

La loro unione, dice ancora l’amico, è sempre stata “turbolenta”, ma la crisi che stanno attraversando in questo momento sarebbe la più grave della loro storia a due. “Hanno avuto una lite furibonda”, dice l’amico di sir Paul, sottolineando che l’ex fab four e la sua prima moglie Linda “non hanno quasi mai passato una notte separati in 30 anni di matrimonio. Paul e Heather sono stati separati tutta questa settimana”.

“Hanno una relazione tempestosa – spiega – Non è la loro prima lite, ma sicuramente la più seria. Nessuno dice che è finita, ma hanno litigato di brutto, e stanno attraversando un momento difficile. Mostra che le cose vanno male”. E poi l’anonimo amico del musicista aggiunge: “Diciamo che Heather è una donna molto umorale”. Il giornale non precisa da che cosa sia nata la lite furibonda, ma ricorda le molteplici occasioni in cui i due hanno litigato nel corso della loro relazione.

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Londra: Cercava gli ufo, rischia il carcere

 

Cercava gli ufo, rischia il carcere

http://www.tgcom.mediaset.it

Guai in vista per l’hacker inglese che ha violato i computer di svariati dipartimenti militari americani a caccia di prove sull’esistenza degli ufo. Dopo aver messo a segno il più grande colpo di pirateria informatica di tutti i tempi ai danni di server protetti, Gary McKinnon rischia infatti di essere estradato negli Usa e di essere condannato a 70 anni di carcere. Il tribunale di Bow Street, a Londra, ha accolto la richiesta inoltrata dalle autorità statunitensi e l’ultima parola ora spetta al ministro degli Interni John Reid.

I legali di McKinnon hanno già pronta una richiesta di appello, ma la decisione potrebbe essere comunque cruciale per il futuro dell’hacker britannico. “Faremo appello al segretario di stato americano e se questo ci sarà negato, faremo appello all’Alta Corte di Londra affinché Gary venga processato qui anziché negli Usa”, ha spiegato Karen Todner, l’avvocato difensore.

McKinnon, 40 anni, era stato arrestato nel novembre del 2002 nell’appartamento che condivideva con la sua ex ragazza nel nord di Londra. Fermato dall’unità contro il crimine hi-tech della polizia britannica per essersi introdotto nel sistema informatico della Nasa e del Pentagono, oltre che dell’esercito, della marina e delle forze aeree statunitensi, alla ricerca di documenti riservati, il pirata inglese potrebbe essere processato da un tribunale militare e, se condannato, spedito a Guantanamo.

Dal suo canto, l’hacker sostiene che la motivazione delle sue azioni non era di natura politica, bensì nasceva dal desiderio di scoprire le prove dell’esistenza di forme di vita extraterrestri oltre che di cosiddette “tecnologie soppresse”, ovvero tecnologie sviluppate dagli scienziati Usa senza che il resto del mondo ne fosse al corrente. Diversa invece la versione americana secondo cui invece McKinnon avrebbe bloccato importanti sistemi informatici della Difesa proprio dopo l’11 settembre causando danni per oltre 700mila dollari.

Durante un’udienza ad aprile, l’accusa presentato una nota non firmata dell’ambasciata statunitense che prometteva che McKinnon non sarebbe stato trattato come un terrorista straniero una volta estradato negli Usa, ma la difesa ha messo in dubbio la validità del documento. McKinnon ha raccontato di aver iniziato ad introdursi abusivamente nei sistemi informatici nel 1985 e di essere diventato via via più bravo. “Non volevo arrivare a questo. Ma si finisce con il desiderare di violare sistemi di sicurezza sempre piu’ complessi. E’ come un gioco. Crea dipendenza”, ha dichiarato l’hacker, che fin da ragazzino era un appassionato di fantascienza e di ufo.

“Speravo nell’esistenza di esseri piu’ avanzati di noi, che ci tengono d’occhio in maniera, speriamo, benevola. Ma tutti sembravanno piu’ interessati a credere negli ufo, anziche’ provarne l’esistenza”, ha affermato McKinnon, spiegando cosa l’ha spinto inizialmente a introdursi nel sistema informatico della Nasa.

Ma quali sono i file più interessanti che ha scovato negli archivi americani? “Una lista di nomi di agenti, sotto il titolo: ‘Agenti non-terrestri’. Non si tratta di piccoli omini verdi, credo si tratti di operazioni non basate sulla Terra. Ho trovato una lista di ‘trasferimenti flotta-flotta’ ed una lista di nomi di navi. Ho cercato di scoprire di che navi si trattasse e non sono della marina. Ho iniziato a credere che gli americani avessero navi spaziali segrete”, ha dichiarato l’hacker. Forse McKinnon sa troppo.

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Cooperazione internazionale: Lavorare come Peaceworker

A Londra nasce una nuova organizzazione per la solidarieta’ Internazionale.

http://www.peacereporter.net

Nel vasto e dispersivo mondo della cooperazione internazionale si fa strada un nuovo modello organizzativo. Soprattutto dopo il conflitto afgano del 2001, l’attività del cooperante ha progressivamente perso il carattere di volontariato per divenire un mestiere vero e proprio, con diversi livelli di specializzazione.
 
Un mondo che cambia. I progetti e gli interventi di cooperazione internazionale  sono spesso balzati all’onore delle cronache, non solo per il forte spirito solidaristico che contraddistingue gran parte del personale impegnato in zone devastate da conflitti o da catastrofi naturali, ma anche, purtroppo, per gli sperperi di risorse finanziarie e umane, oltre che, in molti casi, per l’approssimazione delle strutture organizzative. Recentemente, l’Unione Europea ha espresso la necessità di creare canali e strutture di raccordo tra le varie Ong che, servendosi di personale civile qualificato, operano in zone di crisi per la ricostruzione della pace. L’intenzione dell’Ue – sposata, in tempo di campagna elettorale, anche dal neoeletto governo italiano – è quella di rendere più efficiente il sistema di intervento delle varie Ong e creare dei cosiddetti corpi di pace composti esclusivamente da civili, in alternativa ai Caschi blu. In questo contesto si inserisce l’attività di Peaceworkers UK, Ong con sede a Londra.
 
Migliorare la cooperazione. Il panorama delle Ong è uno sterminato coacervo di entità  – quelle ufficialmente riconosciute dal ministero degli Esteri italiano sono quasi 200 – tra cui è difficile districarsi per chi opera nel settore, quasi impossibile per tutti quei volontari che cercano la giusta collocazione professionale. Le principali modalità di ricerca del personale si basano sull’utilizzo di banche dati interne delle varie Ong, con le quali è necessario instaurare un contatto diretto. Se si eccettua l’istituzione, in seno alla Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo, di una banca dati di esperti per gli interventi di emergenza, il ministero degli Esteri italiano non ha ancora predisposto un sistema in grado di coordinare non solo il dialogo tra le Ong presenti sul territorio, ma soprattutto i rispettivi sistemi di ricerca del personale. Da cinque anni, nella prospettiva di colmare questa serie di limiti organizzativi e strutturali, agisce Peaceworkers UK, nata come dipartimento di supporto a quattro Ong, dedicato alla formazione e al reperimento di personale civile. Costituitasi come Ong indipendente nel 2003, Peaceworkers UK è stata una delle oltre 600 Ong che hanno partecipato lo scorso anno alla Conferenza internazionale denominata Global Partnership for the Prevention of Armed Conflict (Gppac), patrocinata dall’Onu.
 
Peaceworkers: il progetto. Negli ultimi tre anni Peaceworkers UK si è specializzata nella formazione di personale civile altamente qualificato, con l’obiettivo di creare una vasta banca dati che possa servire da serbatoio di reclutamento per le Ong che cercano profili specifici dall’alto standard professionale. “A seconda delle situazioni e del tipo di intervento, le Ong si rivolgono a noi segnalandoci il tipo di figura di cui necessitano – racconta Giulia Corinaldi, responsabile del Research Office di Peaceworkers. Le persone iscritte nel nostro registro sono più di 400, provenienti da circa 30 Paesi. Ultimamente abbiamo fornito consulenza alla Election Reform International Services (Eris) – Ong che si occupa del monitoraggio dei processi elettorali – per l’individuazione di cinque persone da impiegare in occasione delle ultime elezioni in Ucraina. Il principale rapporto di collaborazione lo abbiamo con Non Violent Peaceforce (Nvp), che sta cercando di costituire, a livello internazionale, un gruppo di 500 civili pronti per missioni di pace organizzate dall’Onu”. “E’ fondamentale – prosegue Giulia Corinaldi – capire che tipo di lavoro svolgono le varie Ong, di quale tipo di personale hanno bisogno e, soprattutto, se si tratti di organizzazioni che lavorano con serietà. Tutto ciò per comprendere il tipo di formazione da offrire e per individuare le tecniche di ricostruzione di pace più adatte alla situazione”. Oltre ai guadagni provenienti dall’iscrizione ai singoli corsi – per cui l’organizzazione si avvale di esperti della cooperazione internazionale , oltre che di tecnici e diplomatici – Peaceworkers può contare sui finanziamenti dell’Ue e, in minor misura, di altre organizzazioni e associazioni religiose. “L’Unione Europea copre l’80% delle spese relative ai corsi organizzati congiuntamente, per il resto dei progetti contiamo essenzialmente su enti no-profit e sulle quote di iscrizione ai singoli corsi”, ha precisato Tim Wallis, direttore dell’Ong, che, tuttavia, lamenta la difficoltà nel reperire investitori. Non siamo finanziati dal governo inglese, anche se riceviamo finanziamenti derivanti da un fondo speciale istituito sotto la supervisione del ministero degli Esteri e denominato Global Conflict Prevention Pool, dal quale lo scorso anno abbiamo ricevuto 50 mila sterline. La disponibilità totale del fondo ammonta a circa 70 milioni di sterline, ma la stragrande maggioranza delle risorse viene destinata in Afghanistan e Iraq per progetti di prevenzione dei conflitti”.
 
Peaceworkers e l’Unione Europea. Dal 2003 a oggi l’organizzazione, le cui aree di intervento sono, principalmente, lo sviluppo di istituzioni e processi democratici, nonché la salvaguardia e l’implementazione dei diritti umani e dei sistemi legislativi in aree post-conflittuali,  ha progettato 7 corsi in collaborazione con l’Ue, nell’ambito del programma Training for Civilian Crisis Management. “I corsi, programmati su due livelli di specializzazione, sono stati incentrati sullo sviluppo dei diritti umani, la trasformazione dei conflitti e la reintegrazione degli ex combattenti”, ha specificato Tim Wallis. Il vero scopo di Peaceworkers è quello di creare un network di collegamento tra le realtà che gravitano attorno al mondo della cooperazione internazionale, obiettivo che sembra sposarsi perfettamente con i propositi dell’Unione Europea, tesi allo sviluppo di una politica comunitaria in tema di sicurezza e di difesa che preveda l’attiva partecipazione di personale civile. http://credit-n.ru/kredity-online-blog-single.html http://credit-n.ru/trips.html

Servizi segreti: cercasi aspiranti '007' a Londra

Cercasi aspiranti ‘007’ a Londra

Tratto dal quotidiano il ‘Times’
 
Londra – “007 cercasi” nella patria di James Bond.
Per la prima volta nei suoi 97 anni di storia, un servizio segreto cerca aspiranti spioni da avviare alla professione di futuri 007 e chiede agli aspiranti di inviare le loro adesioni a “Mi6, Vauxhall Cross, London”.
Lo stesso annuncio è apparso anche sul settimanale Economist a testimoniare di un preciso programma di reclutamento.
Mi6 è diventata celebre grazie ai film di James Bond, 007, tratti dai romanzi di Ian Fleming, che all’organizzazione aveva lavorato, traendone utilissimo materiale per dare veridicità ai suoi racconti. A cominciare dalla figura di “M” che di Mi6 è sempre stato il capo. Mi6 è notoriamente lo spionaggio, quello che agisce all’estero, mentre Mi5 è il controspionaggio, col compito di intercettare le spie nemiche.
Una fonte del Sis, il Secret intelligence service, che è oggi il vero nome ufficiale di Mi6, ha spiegato al Times che la decisione di pubblicare annunci del genere non significa che l’organizzazione intende diventare come una qualsiasi società commerciale continuerà a non avere né motto né logo. L’agenzia cerca amministrativi, analisti, linguisti, uomini e donne che saranno dislocati presso le ambasciate britanniche in tutto il mondo. Fino a una decina di anni fa, il reclutamento avveniva per cooptazione di giovani laureati promettenti, ma oggi le crescenti necessità di un servizio che non funziona più come ai tempi della Guerra fredda ma è costretto a far fronte a nuovi più complessi pericoli, a cominciare dal terrorismo internazionale, richiedono una decisione come questa. http://credit-n.ru/offers-zaim/4slovo-bystrye-zaymi-online.html http://credit-n.ru/offers-zaim/mgnovennye-zaimy-na-kartu-bez-otkazov-kredito24.html

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