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Rugby – A Londra la finale di Heineken Cup 2007

rugby symbol Rugby – A Londra la finale di Heineken Cup 2007 

tratto da www.sporteconomy.it
 
La finale della Heineken Cup 2006-2007, la Champions League del rugby, si giocherà allo stadio di Twickenham, a Londra. Lo ha annunciato ufficialmente la ERC, comitato organizzatore dell’evento. La finale verrà disputata nel weekend del 19 e 20 maggio. Si tratta della terza volta di Twickenham, che ha già ospitato l’atto conclusivo della manifestazione nel 2000 e nel 2004.

Le 11 finali, contando anche quella che si giocherà quest’anno (il 20 maggio) al Millennium Stadium di Cardiff, sono finora state ospitate da sette diversi stadi: l’Arms Park di Cardiff, lo Stade Lescure di Bordeaux, Lansdowne Road, Parco dei Principi, Millennium Stadium, Murrayfield e Twickenham.   http://credit-n.ru/offers-zaim/moneyman-srochnye-zaimy-online.html http://credit-n.ru/potreb-kredit.html

Londra, rilasciati per errore oltre mille pericolosi criminali

Londra, rilasciati per errore oltre mille pericolosi criminali   

(Tratto da il Giornale.it)
 
Londra. Bufera sul governo britannico. Pochi giorni dopo aver annunciato un giro di vite nel controllo dei criminali pericolosi tornati in libertà, il ministro dell’Interno Charles Clarke fa la prima figuraccia. Clarke è stato costretto ad ammettere che negli ultimi sette anni più di mille stranieri che erano stati condannati per reati come omicidio,  stupro e pedofilia, non sono stati espulsi dal Paese finita di scontare la pena. «È chiaro che c’è stata una manchevolezza da parte di chi si doveva occupare di questa faccenda», ha detto Clarke che non ha voluto – o potuto – spiegare chi, tra l’amministrazione penitenziaria e il servizio di immigrazione,  non abbia fatto il proprio dovere. Tra i 1.023 «stranieri pericolosi» che ora sono liberi di girare per la Gran Bretagna, ci sono 5 assassini, 9 stupratori e 12 molestatori, tra cui 5 pedofili.
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Londra – Sul web la “scriba senzatetto”

Londra – Sul web la “scriba senzatetto” 

(tratto dalla Gazzettadelmeggiorno.it)  http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it
 
Un blog è l’unico contatto “pubblico” di una donna inglese rimasta senza lavoro, senza “famiglia” e senza abitazione e che vive in automobile, riuscendo a tirare avanti da sola con mezzi di fortuna
 
 LONDRA – È una storia emblematica dei nostri tempi: circondati da milioni di persone in una metropoli superaffollata, ci si può sentire comunque avvolti nella solitudine e nell’indifferenza, ma, una volta di fronte allo schermo del computer, si riesce a condividere le proprie emozioni con sconosciuti a migliaia di chilometri di distanza.
Una donna senzatetto che dalla scorsa estate vive in un’automobile a Londra, ha rotto il muro di silenzio che la separava dal resto del mondo con un diario online che l’ha resa celebre persino negli Usa, dove alcuni stanno addirittura pensando di realizzare un documentario sulla sua storia.
Da ormai otto mesi la donna, che si fa conoscere con il soprannome “lo scriba errante” (in inglese “the wandering scribe”), ha mantenuto uno stato di totale invisibilità al mondo esterno: si fa la doccia e stira i propri vestiti in luoghi pubblici come gli ospedali e tutti i suoi beni sono ammassati sui sedili posteriori della sua auto.
Ma anche se non parla mai con nessuno, da una biblioteca pubblica con accesso a internet la donna ha trovato il suo modo di comunicare con il mondo, trasformandosi nello scriba errante in un blog nel quale racconta tutte le sue esperienze e i suoi sentimenti.
L’autrice del blog spiega di «vergognarsi» di questa sua «vita bizzarra» e di volere perciò mantenere l’anonimato. Le ragioni che l’hanno spinta a vivere nella sua automobile sono molteplici, una serie di problemi economici ed emozionali che via via sono scaturiti in una crisi. Rimasta senza lavoro, la donna faticava a pagare l’affitto, ma è stato in seguito alla fine di una relazione che la situazione è precipitata. «Tutti possono venire colpiti da problemi psicologici. Siete fortunati se avete una famiglia e amici che vi aiutano, ma io avevo un problema e nessuno a cui rivolgermi», racconta la donna nel suo diario in rete.
È stato allora che la donna ha deciso di salire in macchina e iniziare a guidare, senza una meta precisa e utilizzando i soldi del sussidio statale per pagare la benzina e un poco da mangiare. «È stato spaventoso, l’unico modo per sopravvivere era non pensarci, distaccarmi completamente perché se ci pensavo, non ci riuscivo», racconta.
Rifiutando di considerarsi una senzatetto, la donna ha sempre evitato il contatto con altre persone nella sua condizione ed ha deliberatamente deciso di nascondere al mondo la maniera in cui vive. Da allora la sua vita è diventata una lotta quotidiana per riuscire a lavarsi e a stare al caldo.
«Il mio corpo è deformato da tutto questo freddo e da questa paura. Mi sono svegliata con le articolazioni indurite e doloranti ed ogni muscolo, in ogni parte di me, è come di pietra. Oggi tutto quello che voglio fare è stare sdraiata su una superficie dura, piatta e tiepida», racconta ad un tratto la donna, che ora riceve migliaia di email da persone in tutto il mondo, tra le quali alcune nella sua stessa condizione.
Per lei il blog rappresenta un modo «per mantenere la salute mentale e per ricominciare a comunicare con il prossimo». La donna è infatti determinata a ricominciare a vivere una vita normale e trovare un lavoro. «Se tutto va bene presto uscirò da questa situazione ed avrò una stanza mia, dove potrò chiudere la porta e lasciare fuori il resto del mondo», spiega.
Secondo Crisis, un’associazione britannica che si occupa dei senzatetto, il caso della donna non è unico e molte persone, fino a 380.000 secondo l’organizzazione, potrebbero vivere in Gran Bretagna in questo modo senza che nessuno se ne accorga.
«Un fattore comune è la dissoluzione del nucleo familiare, una mancanza di reti sociali dove nessuno è in grado di aiutare gli altri. Un grosso problema per i senzatetto è l’isolamento, che può diventare distruttivo», ha detto Lucy Maggs, portavoce di Crisis.
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A Limo la maratona di Londra Baldini quinto col record italiano

A Limo la maratona di Londra Baldini quinto col record italiano

(Tratto dal sito Repubblica.it)
LONDRA – Il keniano Felix Limo e l’americana Deena Kastor hanno vinto la maratona di Londra, una delle gare più dure e veloci del fondo internazionale. Quinto posto per il campione olimpico Stefano Baldini al record italiano in 2 ore, 7′ 22″, nove secondi meglio del limite precedente che lo stesso atleta stabiliì sempre a Londra nel 2002 quando fu sesto.

Limo, con il tempo di 2h06″39, ha preceduto il vincitore dello scorso anno, Martin Lel. Terzo posto per il sudafricano Ramaala davanti all’americano Khannouchi. La delusione è invece rappresentata dall’etiope Haile Gebrselassie, davvero affaticato come dimostra il nono piazzamento finale.

Per le donne la vittoria va all’americana Kastor, già vittoriosa a Chicago, che con il tempo di 2h19’35 diventa la settima donna a scendere sotto le 2h20′. Dietro di lei la russa Lyudmila Petrova con 2h21’29 e la Keniana Chepkemei a 2h21″45.

La gara maschile comincia con la fuga di diverse lepri come Gebre, Khannouchi, Mouaziz e un po’ di keniani. Baldini, come aveva annunciato conserva le energie, ma l’azzurro corre con 15″ di ritardo dal gruppo dei migliori. Al ventesimo chilometro il tempo è di 59’20”, più veloce del limite di Paul Tergat. Rischiano di staccarsi dal gruppetto dei migliori Khannouchi e Gharib. L’etiope Abiyote Guta e il keniano Paul Kimugul avanzano spediti.

La gara procede con una lunga fase di studio nella quale nessuno dei leader sembra voglia mettersi a tirare per gli altri. Poi, si stacca Lel che accellera mentre il gruppo si sfilaccia. Il crollo di Gebre è invece inatteso. Baldini al quarantesimo chilometro è sesto con 43″ di ritardo dai primi due. Testa a testa finale tra Lel e Limo ma è il secondo a spuntarla. Dietro, nell’ordine: Raamala, Khannouchi e il nostro Baldini.

Nella gara femminile subito avanti una delle favorite, ovvero la keniana Susan Chepkemei. A mettersi in mostra è comunque Deena Kastor, che dopo 34 minuti di gara si porta avanti con la Chepkamei e la Kosgei. Intanto si staccano dal gruppone Petrova, Yamauchi, Bogomolova e Adere. Saranno loro ad inseguire le fuggitive. Al ventesimo chilometro Deena Kastor e Susan Chepkemei passano in 1h06’12. Si stacca di poco meno di trenta secondi l’altra keniana Kosgei. Al trentacinquesimo chilometro Deena Kastor passa in 1h55’08. Sola con 58″ di vantaggio sulla Chepkemei.

Il terzo gruppo ha ormai assorbito la Kosgei, che sta cedendo. Bogomolova, Petrova e Adere hanno un minuto e mezzo di ritardo. Lotta personale contro il cronometro per la Kastor che a 2 km dall’arrivo vola da sola verso il traguardo che raggiunge con il tempo di 2h19’35. Seconda la russa Lyudmila Petrova e terza la keniana Chpkemei. Per quel che riguarda la maratona in carrozzina, quella maschile va a David Weir, mentre quella femminile alla nostra Francesca Porcellato per la quarta volta consecutiva. http://credit-n.ru/business-kredit.html http://credit-n.ru/zaymyi-next.html

Asta record per i diari di John Lennon 12enne

Asta record per i diari di John Lennon 12enne

(tratto dal sito TGCOM.IT)
Un semplice quaderno scolastico riempito di disegni, schizzi, poesie e annotazioni di un 12enne è stato venduto all’asta a Londra per 190 mila euro. Non si tratta di un bambino qualsiasi ma di John Lennon, che già in tenera età dimostrava il suo talento. Intanto a New York è stata annunciata una seduta spiritica che tenterà di prendere contatto con il fantasma dell’artista. Andrà in onda su una pay tv, ma si sono già scatenate le polemiche.
La casa d’aste Cooper Owen, che si è rifiutata di rivelare il nome dell’acquirente, ha definito il quaderno un “esempio vivido dell’emergente talento artistico” dell’alunno di Liverpool. Nel quaderno, intitolato “My Anthology”, Lennon (ucciso a New York l’8 dicembre 1980 da uno squilibrato) aveva tra l’altro trascritto, e illustrato, un verso dell’opera di Lewis Carroll “The Walrus and the Carpenter” (Il tricheco e il falegname). La poesia dell’autore di “Alice nel paese delle meraviglie” ha contribuito a fornire a Lennon l’ispirazione per “I am the Walrus”, brano surreale compreso nel “Magical Mistery Tour”.

Intanto da New York arriva una notizia che ha fatto tremare i polsi dei fan dell’ex Beatle. Il produttore televisivo Paul Sharatt ha annunciato, tra le polemiche, che pagando meno di 10 dollari su una Pay tv sarà possibile assistere a una seduta spiritica con John Lennon. La trasmissione andrà in onda il 24 aprile con il titolo “The Spirit of John Lennon” sulle tv via cavo e via satellite statunitensi. Un gruppo di ‘sensitivi’ tenterà di entrare in contatto con lo spirito di Lennon, mentre una serie di telecamere a raggi infrarossi -forse più abili di quelle normali a catturare i fantasmi- saranno installate a Central Park, a New York, dove si trova il memoriale dedicato al cantautore, Strawberry Fields, in omaggio ad una delle più famose canzoni dei Fab Four, “Strawberry Fields Forever”.

L’annuncio di Sharatt, secondo cui “Lennon potrebbe offrirci una nuova canzone”, ha già suscitato un mare di polemiche: il portavoce della vedova di Lennon Yoko Ono, Elliott Mintz, ha parlato di iniziativa “di cattivo gusto, volgare e destinata soltanto a sfruttare l’ingenuità della gente”. Alcuni organizzazioni di fan dei Beatles pensano di boicottare la trasmissione, ricordando che Lennon era interessato nello “sviluppo spirituale dell’umanita’, non in queste idiozie”, come ha spiegato una di loro, Sally Stevens, al Wall Street Journal.

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