29/10/2004
Zola diventa Sir
Zola diventa Sir
Il sardo come Beckham, Jagger e l’autrice di Harry Potter
Lunedì la consegna a Roma dall’ambasciatore Sir Ivor Roberts
Il centrocampista del Cagliari Gianfranco Zola
ROMA – Membro onorario dell’Ordine dell’impero britannico. E’ una delle massime onorificenze del Paese, la stessa di cui si fregiano David Beckham, Mick Jagger o J.K. Rowling, la ‘madre’ di Harry Potter o tutta la nazionale di rugby campione del mondo. Adesso sua maestà la regina Elisabetta l’ha conferita a Gianfranco Zola centrocampista del Cagliari, per i suoi cinque anni di calcio inglese, al Chelsea, e per nobiltà di intenti. “Il giocatore straniero più duraturo nella storia del Chelsea”, si legge nella motivazione. E ancora: “Un eccellente ambasciatore del calcio e il modello ideale per giovani tifosi”. Emozionato il campione sardo appena appresa la notizia: “Mi sento sulla luna, è difficile descrivere certe emozioni. Sono molto onorato, non mi aspettavo di ricevere un tale riconoscimento. E’ una cosa che mi fa veramente piacere, mi sento un cittadino britannico”.
Anche se per la casa regnante inglese e tutti i suoi sudditi Zola potrà esser chiamato ‘Mbe’ (Member of the British Empire), per i tifosi di tutta Italia Zola sarà un vero e proprio ‘Sir’. Un pò sudamericano nel tocco di palla, molto ‘british’ nello stile dentro e fuori i novanta minuti di calcio giocato.
Tra gli esordi al Napoli all’ombra luminosa di Maradona a fine anni Ottanta, gli splendori di Parma e il ritorno alla sua Sardegna due stagioni fa, è la lunga parentesi londinese a rivelare la vera natura del piccolo genio di Oliena, oggi un trentottenne ancora capace di stupire con i piedi e con la testa: ‘trick box’, scatola magica, lo chiamano subito i tifosi del Chelsea, il club del quartiere più esclusivo di Londra.
Zola a Londra ha vissuto la sua seconda vita. Un campo di golf, una partita al sabato e poi il giorno dopo poche chiacchiere, un gran gol al volo, una punizione alla Dieguito, la nomina di giocatore dell’anno alla prima stagione. E soprattutto l’immediata identificazione con un modo di intendere il ‘football’. Due medaglie per la Fa Cup (nel ’97 e nel 2000), la Coppa di Lega inglese, la Coppa Coppe e la Supercoppa europea nel ’98’, la ‘Charity Shield’ nel 2000; ma il palmares di Zola, per Elisabetta II, è fatto di molto altro.
“La passione che naturalmente ha per questo sport – si legge nella motivazione dell’onorificenza – è unita a una determinazione a sostenere i più alti standard di comportamento. Durante tutto il periodo trascorso in Inghilterra è stato uno spiccato sostenitore di numerose iniziative di beneficenza, ricevendo estesa ammirazione per il modo in cui ha dedicato il gol decisivo per la vittoria nella coppa di Lega inglese a un ragazzo malato terminale, che aveva visitato in ospedale e che è deceduto recentemente”.
Anche il suo addio al Chelsea, nonostante l’appello dei tifosi londinesi, per tornare alla sua terra è un segno di “stile”. Lunedì sarà l’ambasciatore britannico in Italia, Sir Ivor Roberts, a consegnare per conto di Sua Maestà l’onorificenza a Zola, a Roma nella cornice suggestiva di Villa Wolkonsky.