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Gli 007: Esagerato l'allarme attentati sugli aerei a Londra

Gli 007: «Esagerato l’allarme attentati sugli aerei a Londra»

articolo di Bruno Marolo

http://unita.it
Era probabilmente esagerato l’allarme lanciato il 10 agosto dal governo britannico, secondo cui terroristi islamici si preparavano a far esplodere una decina di aerei in volo verso gli Stati Uniti. Fonti di polizia e dei servizi segreti, a Londra e a Washington, hanno rivelato al New York Times gli indizi raccolti contro un gruppo di giovani fanatici musulmani, potenzialmente terroristi, in un sobborgo di Londra abitato in maggioranza da pakistani. «Nello stesso tempo -scrive il New York Times- 5 alti funzionari britannici hanno spiegato che le persone sospette non erano pronte a colpire. L’arresto di 21 persone a Londra non è stato motivato tanto da informazioni specifiche su un attacco imminente quanto dal timore che altri terroristi sconosciuti potessero entrare in azione». Il 10 agosto Paul Sephenson, vice capo della polizia di Londra, aveva dichiarato che una cellula terrorista «preparava stragi di proporzioni inimmaginabili». Michael Chertoff, il ministro per la sicurezza interna Usa, aveva sostenuto che il complotto era «molto vicino alla fase esecutiva».

L’inchiesta del New York Times è stata esclusa dal giornale on line, su consiglio dell’ufficio legale che temeva complicazioni a Londra. Secondo questa ricostruzione gli investigatori britannici sorvegliavano da un anno un gruppo di immigrati pakistani. Alcuni di loro avevano registrato videocassette in cui si dicevano pronti a morire per la guerra santa, e stavano cercando di confezionare una bomba liquida. La polizia ha trovato il materiale esplosivo nascosto sotto le foglie in un bosco presso Londra. Su 25 arrestati, tutti cittadini britannici di origine pakistana tra i 17 e i 25 anni, 8 sono stati incriminati per cospirazione terrorista, uno per possesso di esplosivi e tre per reticenza nel corso dell’istruttoria. Cinque sono stati prosciolti.

«Nonostante le accuse -scrive il New York Times- gli inquirenti hanno detto di non essere sicuri su un punto cruciale: se qualcuno degli accusati avesse la capacità tecnica di fare esplodere una bomba su un aereo in volo». Uno dei periti dell’inchiesta ha precisato che il materiale sequestrato «è pericoloso in teoria, ma rimane da vedere se gli arrestati avessero la capacità di servirsene». I servizi segreti britannici speravano di trovare altri indizi, ma la polizia ha dovuto troncare l’operazione con una serie di arresti prematuri. Uno dei presunti terroristi, Rashid Rauf di 25 anni, è stato arrestato in Pakistan il 9 agosto, e Scotland Yard ha deciso di mettere sotto chiave i possibili complici prima che agissero. Mentre gli arresti erano in corso il governo britannico ha alzato il livello di allarme innescando una reazione a catena negli aeroporti europei e Usa. Il commissario europeo per la sicurezza Frattini ha detto al New York Times: «I cospiratori avevano ricevuto un breve messaggio: “Fatelo adesso”». Un alto funzionario britannico ha precisato che il messaggio non era così esplicito, ma gli investigatori non potevano escludere che una seconda cellula terrorista avesse l’ordine di colpire. Peter Clarke, il capo del nucleo anti terrorismo di Scotland Yard, nel dubbio ha deciso gli arresti. In seguito è stato chiarito che non vi era un rischio imminente e il 14 agosto il governo britannico ha nuovamente abbassato il livello di allarme. http://credit-n.ru/offers-zaim/zaym-na-kartu_migcredit.html http://credit-n.ru/offers-zaim/greenmoney-online-zaymi-za-20-minut.html

Pachistani, vita dura a Londra colpa di una pallina da cricket

Pachistani, vita dura a Londra colpa di una pallina da cricket 

http://ilgiornale/it 
 
Tony Damascelli

Non è un gran momento per i pachistani che si trovano a Londra. Non c’entrano gli attentati, i controlli a Heathrow, le perquisizioni improvvise e gli identikit. Qui si tratta di un oggetto che pesa tra i 155,9 grammi e i 163 e ha una circonferenza che oscilla tra i 22,4 e i 22,9 centimetri. Roba piccola che sfugge al metal detector ma non agli arbitri e che sta rovinando i rapporti tra l’Inghilterra e il Pakistan. Trattasi della pallina di cricket, uno sport per gentiluomini,  addobbati da un maglioncino che chiamasi sweater perché appunto serva a far sudare e da un cappello, di foggia diversa tipo borsalino, che viene portato anche dagli unpire, gli arbitri. Ora tutti gli ingredienti finora citati sono al centro di una contesa mondiale: all’Oval di Londra si stava giocando la partita tra l’Inghilterra e il Pakistan quando un australiano panciuto e tignoso, Darrell Hair all’anagrafe di Sydney, di ruolo unpire, arbitro di campo (ce ne sono due, il referee sta fuori e appunto a lui viene «riferito» il quanto),  dunque mister Hair ha sospeso l’incontro che vedeva gli inglesi in vantaggio, accusando i pachistani di «ball tempering». Che mai sarebbe ‘sta cosa? Di aver manipolato la pallina, ma in modo irregolare, perché nel cricket il lanciatore, bowler, può lavorare con la mano la cucitura della pallina, la ruota fra le mani, se la passa sull’inguine, coperto dal pantalone please, qualche furbastro tira fuori dalla tasca un po’ di sabbia o di ghiaietta, così modificando la traiettoria mentre il batsman, il battitore, deve stare con gli occhi ben fissi e sopportare lo sledging, gli avversari che lo molestano con offese stile Materazzi versus Zidane. Mister Hair ha preso la pallina dalle mani del lanciatore asiatico, ha controllato, si è consultato con il collega Billy Doctrove, ha informato l’arbitro Mike Procter, ha penalizzato di 5 punti la squadra asiatica e ha imposto la sostituzione dell’oggetto per lui taroccato. Mai vista una cosa del genere da quando il cricket va in scena, dico 1.814 partite in 129 anni,  mica ieri. Il tempo trascorreva intanto lentissimamente, dalle 2 e mezzo fino alle 6 e 13, ora di Londra, i pachistani strillavano di ogni nello spogliatoio, ritardando il ritorno in campo dove il solo Mohammed Yousuf, il battitore, mostrava ai fotografi e alle telecamere la pallina regolarissima. Hair ha fatto il duro, cosa che, stando alla controparte pakistana, gli riesce benissimo soprattutto contro le squadre asiatiche, e così, irritato dai capricci ha deciso di assegnare agli inglesi l’incontro per «abbandono» degli avversari.  Apriti Islamabad, il leader e presidente Pervez Musharraf si è detto pronto a intervenire per tutelare la nazionale, ha telefonato ai dirigenti presenti a Londra, giudicando «un insulto al Paese» la decisione dell’arbitro. I giornalisti hanno chiesto il rientro in Patria della squadra. La commedia prosegue, l’Icc, acronimo dell’International Cricket Council, ha messo sotto processo Inzamam-ul-Haq, capitano della nazionale asiatica, responsabile del ritardo e dunque della sospensione della partita ma la federazione pakistana ha ricusato da oggi all’eternità mister Hair come arbitro di una qualunque partita. A Islamabad non vogliono intercettarlo nemmeno al telefono.
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Londra 7/7: "Nulla e' cambiato"

Londra 7/7: “Nulla è cambiato”
Times: “Il governo non ha fatto nulla”

http://tgcom.mediaset.it

“Se la vita è tornata alla normalità, non è per coraggio, ma per autocompiacimento”: il quotidiano inglese The Times, a un anno dalla strage di Londra, accusa il governo britannico di non aver fatto abbastanza e di “non aver preso abbastanza sul serio il terrorismo”. Infatti, secondo l’autorevole giornale, “la maggior parte degli sforzi dal 7 luglio a questa parte sono stati una vera e propria farsa”.

 

La capitale inglese si prepara a commemorare le vittime degli attacchi, con funzioni religiose alla cattedrale di St. Paul, a Regent’s Park e alla chiesa di St Pancras vicina a Tavistock Square, dove è esploso l’autobus: tutto il Regno Unito si fermerà venerdì 7 luglio per due minuti a mezzogiorno.

Ma mentre il governo cerca di organizzare al meglio la giornata, il quotidiano The Times pubblica un editoriale contro i Labour accusandoli di non aver fatto quasi nulla per prevenire altri attacchi. “Siamo seri: la maggior parte degli sforzi contro il terrorismo dal 7 luglio a questa parte sono stati una farsa. Non abbiamo ancora idea su quali legami potessero esserci tra la cellula responsabile delle stragi e altre cellule o estremisti in Europa, America o Pakistan. Siamo in grado (più o meno) di infiltrare agenti nelle moschee, ma i predicatori estremisti sanno da tempo che non sono questi i luoghi do ve reclutare apertamente”.

Quindi l’articolo ricorda i provvedimenti presi in passato nell’Ulster, dove vennero creati degli speciali tribunali presieduti da giudici antiterrorismo, “cosa che oggi non è stata fatta”. Il miglior modo per onorare le vittime, conclude il Times, sarebbe “assicurare che il loro sacrificio non si debba ripetere, ma non vi sono basi per concludere che simili atrocità non possano verificarsi ancora”.

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Al-Qaeda non c'entra con attentati 7 Luglio

Al-Qaeda non c’entra con attentati 7 Luglio

(Rai News24) Al-Qaeda, la rete terroristica internazionale di Osama bin Laden, non ha avuto alcun ruolo negli attentati del 7 luglio scorso a Londra, che sono stati invece pianificati e realizzati ‘in economia’, grazie a informazioni trovate su Internet. E’ quanto rivela oggi l’Observer, l’edizione domenicale del quotidiano britannico Guardian.

Secondo indiscrezioni raccolte dal giornale, gli inquirenti hanno concluso che gli attentati – i più gravi mai avvenuti sul suolo britannico, con 56 morti, tra cui l’italiana Benedetta Ciaccia – sono stati il frutto di un complotto, “semplice e poco oneroso”, ideato da quattro kamikaze che sognavano il martirio.
  
Si è trattato insomma, a quanto affermerebbe il primo rapporto sulle stragi, di un’operazione su piccola scala dei quattro attentatori soltanto, e non di una rete terroristica internazionale.
  
L’ Observer cita la prima versione del rapporto definitivo del governo sugli attentati, le cui conclusioni verranno pubblicate integralmente tra qualche settimana.

“Gli attacchi di Londra sono stati un’operazione semplice e poco ambiziosa, realizzata da quattro uomini in apparenza normali utilizzando Internet”, ha detto una fonte governativa al domenicale.
  
Mohammad Sidique Khan (30 anni), Shehzad Tanweer (22), Hasib Hussain (18) e Germaine Lindsay (19) si sono fatti saltare in aria in tre punti della metropolitana londinese e su un autobus azionando cariche esplosive contenute nei loro zaini.

Secondo gli inquirenti, la fabbricazione delle bombe è costata poche centinaia di euro. Il rapporto mette in dubbio d’altra parte l’esistenza di un quinto kamikaze, suggerita da alcuni indizi.
  
Viene inoltre esclusa l’ipotesi di un eventuale appoggio di al-Qaeda, anche perché – afferma il giornale – un video che mostra Sidique Khan, il presunto cervello del gruppo, assieme ad Ayman al Zawahri, considerato il ‘numero due’ della rete guidata da bin Laden, è stato realizzato dopo le esplosioni e non prima.
 
Tuttavia, concludono gli inquirenti secondo l’ ‘Observer’, i viaggi di Sidique Khan in Pakistan potrebbero aver fornito ispirazioni ai quattro attentatori.
  
Il rapporto esamina inoltre il comportamento psicologico dei terroristi – tre britannici d’origine pachistana e uno d’origine giamaicana convertito all’Islam – nei mesi precedenti le stragi. Si rileva che conducevano tutti una doppia vita, aderendo a una interpretazione estremistica dell’Islam pur adottando uno stile di vita occidentale.

Secondo il domenicale, a convincere i quattro a compiere gli attentati è stata l’avversione alla politica estera del governo britannico, giudicato ostile ai musulmani, come pure il desiderio di raggiungere così l’immortalità. http://credit-n.ru/oformit-kredit-online.html http://credit-n.ru/offers-zaim/mgnovennye-zaimy-na-kartu-bez-otkazov-kredito24.html

La Regina Elisabetta: il 2005 un "anno terribile" per molti

La Regina Elisabetta: il 2005 un “anno terribile” per molti
domenica, 25 dicembre 2005 4.36

LONDRA (Reuters) – La regina Elisabetta oggi ha descritto il 2005 come un “anno terribile” per molti nel suo messaggio natalizio, focalizzandosi sui disastri naturali e gli attentati a Londra.

Nel suo discorso annuale, la regina ha ricordato la distruzione causata dallo tsunami nell’Oceano Indiano, che ha provocato 231.000 tra morti o dispersi.

Ha anche ricordato gli uragani nei Caraibi e a New Orleans e il terremoto in Pakistan e India, così come tutte le persone coinvolte negli attentati suicidi al sistema di trasporti londinese a luglio, che hanno ucciso 52 persone.

“Questa serie di eventi ha portato perdite e sofferenze a così tante persone e alle loro famiglie e amici, non solo nei paesi direttamente colpiti, ma qui in Gran Bretagna e in tutto il Commonwealth”, ha detto.

“In questo paese le vite di molte persone sono completamente cambiate dagli attentati di Londra a luglio”, ha aggiunto.

Ma la regina ha ricordato tutte le persone, di qualunque fede, che hanno fornito il loro aiuto, sia pratico che economico, dopo i disastri.

“In questo Natale il mio pensiero va soprattutto a tutti coloro che ovunque hanno sofferto la perdita dei loro cari durante quello che per molti è stato un anno terribile”, ha detto.

“Queste tragedie naturali e umane forniscono i titoli delle prime pagine dei giornali, provocano anche una notevole risposta umanitaria”.

“E’ chiaro che nel corso di questo anno i soccorsi e il supporto finanziario sono arrivati dai membri di tutte le fedi e da tutte le parti del mondo”.

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