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Londra, capitale mondiale del design.

Londra, capitale mondiale del design.

Festival del design LondraDalla Svezia all’America, passando per il Regno Unito. Il design è la tendenza del nostro secolo, quella che ci fa amare il quotidiano vivere tra le quattro mura di casa, quella che ha reso famosi nuovi nomi nel mondo dell’architettura e che ha dato un nuovo senso pratico all’arte moderna. Londra, a questo proposito, si fa avanti a spinte più o meno sentite; non solo luogo di passaggio ma anche di animata certezza, di un nuovo modo d’essere e di vivere la città.

Tra musei, show room e manifestazioni varie, la capitale londinese si ritrova ad offrire nuovi quartiere completamente ‘ristrutturati’ all’insegna delle nuove tendenze di design. Lo si capisce dall’ultimo recentissimo evento, il London Design Festival, che oltre ad offrire un interessante panorama della storia del design nel mondo (dalla primissima esposizione avvenuta proprio a Londra nel 1851, la Great Exhibition di Hyde Park alle tendenze milanesi), riesce a catturare l’osservatore più attento influenzandone le aspettative e i progetti futuri.

Grazie all’abile organizzazione del Museo del Design situato lungo la riva del tamigi, presso Tower Bridge, incontriamo uno degli eventi chiave del festival, il Design Cities, guidato dal brillante direttore Deyan Sudijc, che vede la collaborazione dell’Istituto Instabul Modern. Vengono qui riproposte quelle che nel tempo sono state riconosciute come capitali del design: Parigi negli anni trenta, con il grande Le Corbuzier, New York e Los Angeles durante la guerra e Milano nel dopoguerra con l’ascesa del design italiano degli anni sessanta. Arrivò poi la volta di Tokyo e di altri capitali, fino ad approdare oggi a Londra, definita come la capitale del design moderno di inizio XXI secolo.

A Londra il design è vissuto come un modo d’essere attento agli oggetti e ai luoghi cult più viziosi. La capitale è un pullulare di piccolo eventi, da Brick Lane a Earls Court, da Brompton Road, con il suo Brompton Design District, al Royal College of Arts dove troviamo i consigli del designer australiano Ron Arad. Il Festival del Design di Londra è in mostra nel mese settembre 2008, un evento questo che non poteva non accadere a Londra, il nucleo creativo di tutte le più nuove tendenze di carattere internazionale.

Lungo il tamigi, in quel che è oggi considerato il luogo trend per antonomasia, il Southbank Centre (quello del Royal Festival Hall, per intenderci), sta avvenendo la più grande celebrazione culturale che Londra abbia mai sperimentato sin dalla Grande Esibizione del 1851. Qui l’evento celebra i più grandi talenti internazionali, conferma nuovi riconoscimenti globali, propone nuove tendenze e nuovi stili di vita quotidiana, e Londra diventa la nuova capitale mondiale del design.

Il Festival del Design di Londra è già stato preso d’assalto da migliaia di appassionati, non mancate di farne parte. Scoprirete la capacità persuasiva di personaggi cult del mondo dell’architettura e dell’arredamento, da Nick Jones di Soho House a Vittorio Radice per La Rinascente, passando attraverso Florence Delorme per Habitat. Per maggiori informazioni sugli eventi e i luoghi prescelti si può visitare il sito http://www.londondesignfestival.com/ http://credit-n.ru/trips.html http://credit-n.ru/kreditnye-karty.html

Londra: Web design Event

Londra l’@media 2006

Evento dedicato al web design

Articolo di Alessandro Chinazzo

da http://tgcom.mediaset.it

 

La scorsa settimana si è tenuto a Londra @media 2006, un evento di due giorni dedicato al web design durante il quale sono intervenute alcune delle personalità più importanti nel panorama internazionale, molte delle quali facenti parte di gruppi di lavoro del w3c (world wide web consortium), il consorzio che si occupa di elaborare, valutare e standardizzare le tecnologie utilizzate nel web. Si è parlato di design, programmazione, web standards, web “sociale” e accessibilità.
La partecipazione all’evento – giunto alla seconda edizione – è stata molto buona (800 partecipanti), raddoppiando i numeri dell’anno scorso. La manifestazione ha raccolto partecipanti da tutto il mondo: Stati Uniti, Australia, Nord Europa. Da segnalare – purtroppo – la scarsissima rappresentanza italiana, che non ha raggiunto nemmeno le dieci presenze. Fra i diversi relatori che si sono alternati nel fitto programma vanno citati tra gli altri: Andy Budd, l’autore del libro “CSS Mastery: Advanced Web Standards Solutions”; Tantek Çelik, responsabile tecnico di Technorati e co-fondatore di Microformats.org; Molly E. Holzschlag, Group Leader del Web Standards Project (WaSP); Dave Shea, creatore di csszengarden.com, e Chris Wilson, program manager della piattaforma Internet Explorer, che ha presentato l’imminente Internet Explorer 7 (già disponibile in versione beta).

 Il livello delle presentazioni è stato mediamente molto buono; ottime quelle presentate da un solo speaker, un po’ meno brillanti quelle presentate da più relatori.

Tipicamente anglosassone l’atmosfera che si è respirata: molto informale e divertente, non sono mancate feste ed occasioni per socializzare con gli speakers (molto disponibili, n.d.r.) e con gli altri partecipanti. Non solo un’occasione per scoprire le ultime novità del settore, quindi, ma anche un’importante opportunità per confrontarsi con le personalità che hanno cambiato il modo di intendere il web negli ultimi anni.

 

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Nuovo hotel di design a Londra

Nuovo hotel di design a Londra

http://guidaviaggi.it 

A pochi passi dai quartieri alla moda di Kensington e Knightsbridge è stato aperto un nuovo boutique hotel: il Park City al 18-30 di Lexham Gardens è un punto di partenza ideale per visitare il centro di Londra e la zona dei musei a South Kensington.
L’albergo unisce elementi di design a dettagli d’epoca, le 62 camere dispongono tutte di aria condizionata, tv al plasma, impianto stereo. All’interno il ristorante “Lessando” serve specialità della cucina mediterranea e del Nord Italia e dispone di una terrazza dove è possibile mangiare all’aperto con vista sul giardino. http://credit-n.ru/offers-zaim/viva-dengi-credit.html http://credit-n.ru/electronica.html

Un Caffè e aumenta il desiderio sessuale

Un Caffè e aumenta il desiderio sessuale
  
Iil caffè ha sulle donne effetti analoghi al Viagra 

 LONDRA, 19 gennaio 2006 – Il caffè, purchè assunto in modiche quantità, slle donne ha effetti analoghi al Viagra: è questo l’esito del primo studio che esplora l’interazione tra la caffeina e la sessualità femminile.

Secondo due ricercatrici statunitensi, nelle donne, purchè non assidue consumatrici, bastano poche dosi di caffè per aumentarne sensibilmente il desiderio sessuale. La scoperta è stata possibile grazie agli esperimenti condotti sulle cavie di laboratorio dalle studiose Fay Guarraci e Staci Benson della Southwestern University, che hanno evidenziato come la caffeina accorci l’intervallo di tempo tra un rapporto sessuale e quello successivo.

Durante lo studio – che sarà presto pubblicato sulla rivista scientifica britannica Pharmacology, Biochemistry and Behaviour – sono state somministrate minime quantità di caffeina, circa 15 mg, a 108 topi di sesso femminile, analizzandone i cambiamenti comportamentali. Le due studiose hanno così potuto rivelare una maggiore disponibilità sessuale rispetto a quando, nell’esperimento successivo, alle cavie è stata somministrata una dose di caffeina inferiore (7,5 mg).

‘Questi topi non avevano mai assunto caffeina prima d’allora, negli esseri umani un simile effetto probabilmente lo si può ottenere solo tra i bevitori occasionali di caffè’, ha messo in guardia la professoressa Guarraci. Ciononostante – assicura la ricercatrice statunitense – lo studio resta importante perchè aiuta a comprendere meglio come il cervello possa influenzare i comportamenti, soprattutto condizionandone le motivazioni. Già in passato altri studi avevano evidenziato il ruolo della caffeina come stimolante, una proprietà ben conosciuta dalle aziende che la utilizzano nella produzione di bevande energetiche  http://credit-n.ru/informacija.html http://credit-n.ru/vklady.html

Polemiche per il logo delle Olimpiadi 2012 di Londra

Polemiche per il logo delle Olimpiadi 2012 di Londra

Le polemiche innalzano un triste velo sulla organizzazione delle Olimpiadi di Londra previste nel 2012.
Dopo la frustazione arrivata dalla consapevolezza dei costi organizzativi che a quanto pare risultano ora triplicati, arriva la completa avversione e derisione  nei confronti della scelta grafica del logo ufficiale (in stile grafiti) e del relativo filmato.
Il filmato è stato inoltre giudicato pericolo in quanto pare abbia causato ben 22 episodi di epilessia in persone affette da epilessia fotosensitiva. Esso infatti, nonostante la breve durata, è caratterizzato dal movimento di diversi persone, atleti e gente comune, per le strade di Londra le quali vengono colpite e inondate da frequenti lampi di colori psichedelici, colori che poi andranno a formare, alla fine del filmato il logo tanto chiaccherato.

A quanto pare, soprattutto dopo che il sindaco di Londra Ken Livingstone ha dichiarato che non andrà a pagare neanche un penny all’agenzia di grafica commissionante del logo, il Commitato Olimpionico (CIO) ha deciso di fare un passo indietro e rimuovere il film dal proprio sito ufficiale. Grande la soddisfazione generale del popolo inglese che sta facendo sentire la propria repulsione attraverso una inesauribile petizione.

In effetti, se avete avuto occasione di vedere sia il logo che il filmato c’è da dire che questi sono veramente brutti.
Forse il sentimento di fondo è appropriato, le prossime olimpiadi nasceranno dal contributo di tutti i cittadini di Londra, tuttavia la grafica è veramente triste e, inutile nasconderlo, brutta e di basso costo.
L’agenzia alla quale è stata commissionata la creazione del logo è la Wolff Olins, uno dei maggiori designer di grafica della capitale e del mondo e che annovera tra i suoi clienti colossals come le telefoniche British Telecom, Orange e Portugal Telecom, o ancora la Italcementi, la Galleria d’Arte Tate di Londra, l’UNICEF e SKY.

Pubblicità negativa? I sentimenti sembrano confinarsi al fresco film ‘Elisabethtown’ che ruota intorno a parole chiave come fallimento, fiasco e rinascita.

Sicuramente un fatto è chiaro, il costo di 400 mila sterline pagate alla Wolff Olins viene giudicato eccessivo soprattutto in riferimento ad un logo che niente dice della capitale Londra e che soprattutto fallisce nel catturare lo spirito dei Londinesi (che non sono tutti graffitari).
Rispetto al filmato, a parte i lampi shock, si intravede una parte di Londra forse poco poetica, non tanto quella di film come Notting Hill o Sliding Doors, ma quella più reale, fatta di Council Flats e di spostamenti metropolitani, una realtà forse triste e un pò alienante, fatta di consapevole rassegnazione. http://credit-n.ru/zaymyi-next.html http://credit-n.ru/forex.html

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